Lampedusa è di nuovo invasa dai clandestini: “Girano ubriachi e molestano le donne”

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A proposito di Lampedusa, che è di nuovo invasa da clandestini. Con l’unica soluzione trovata da quel genio incompreso di Piantedosi di copiare Lamorgese e sparpagliarli in tutta Italia, invece di rimandarli indietro:

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“Lampedusa è al collasso, le forze dell’ordine sono impotenti, nel centro ci sono centinaia di tunisini molti dei quali riescono tranquillamente ad aggirare i controlli: bivaccano e vivono per strada. Chiedo che venga chiuso l’hot spot, una struttura inutile che non serve a niente”.

“I bar sono pieni di tunisini che si ubriacano e molestano le donne. Ricevo decine di messaggi di turisti impauriti, gli albergatori, i commercianti e i ristoratori subiscono quotidianamente, non ce la fanno più”.

“Nonostante il centro sia presidiato da polizia, carabinieri e guardia di finanza, i tunisini entrano ed escono come e quando vogliono. Non c’è collaborazione fa parte delle istituzioni. Chiedo l’intervento diretto del ministro degli Interni”.

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“Per due volte un fruttivendolo che si trova davanti alla stazione dei carabinieri ha subito il furto di fiaschi di vino. Ci sono furti continui nelle botteghe di abbigliamento e di alimentari, molestie nei confronti dei turisti. Se non si è grado di gestire questua situazione, poiché molti di questi sono delinquenti, che vengano messi in carcere”.

“In troppe occasioni i migranti sbarcano, vengono soccorsi ed accolti, e subito dopo vengono lasciati liberi di muoversi come vogliono senza che nessuno intervenga per verificare se soggiornano o meno all’interno del centro – dice il primo cittadino – Se qualcuno vuole speculare sulle mie parole è libero di farlo, ma qui il tema non è né il razzismo né l’intolleranza: il punto è il rispetto dell’ordine pubblico e delle regole. Un rispetto che non può valere solo per i lampedusani, mentre chiunque altro viene lasciato libero di agire come vuole”.

Così confessava l’ex sindaco di Lampedusa, Martello.

Perché a Lampedusa sono due anni che i tunisini sbarcano come e quando vogliono. Che razziano le case e molestano le donne. Avevano smesso con Salvini al Viminale. Poi hanno ricominciato. E ora non si fermano.

Dove cazzo è il tuo blocco navale, Meloni? Aspetti il permesso della von der Pippen?




5 pensieri su “Lampedusa è di nuovo invasa dai clandestini: “Girano ubriachi e molestano le donne””

  1. La soluzione? ‘Diffonderli’ sul territorio. Pensando che riducendone, temporaneamente, la densità, riduca parimenti la densità degli eventi criminali e dei conflitti.
    Questo è il retropensiero.
    Poi quelli diventano troppo numerosi, arrivano alle quinte generazioni (le attuali culle che in Belgio e Francia raggiungono la metà dei nuovi nati, nel Regno Unito sfiorano il 40%), e gli autoctoni si ritrovano intrappolati in città pieni di ‘baby gang’ e adult gang. Domani ci ritroveremo col nemico alle porte. Auguri.

    1. In Francia dilagano gli stranieri
      Il dossier smaschera gli effetti incontrollabili della cittadinanza facile e dello ius soli
      In alcune aree del Paese i residenti extra Ue hanno superato i transalpini di sangue

      di Matteo Ghisalberti

      Se in Italia dei francofili del calibro di Enrico Letta tessono le lodi dello jus soli, in Francia, gli effetti della «cittadinanza facile» – combinati a quelli di 40 anni di immigrazione di massa – non possono più essere taciuti. Ormai anche degli organismi governativi riconoscono che, in certe zone del Paese, le persone di origine extraeuropea sono largamente più numerose dei francesi «di sangue». Uno di questi organismi è France Stratégie – legato agli uffici del primo ministro – che ha pubblicato lo studio intitolato La segregazione residenziale in Francia. Si tratta di un’analisi molto articolata della composizione socio-demografica della popolazione di 55 località francesi con una popolazione di oltre 100.000 abitanti. Il periodo preso in considerazione dall’organismo governativo è quello tra il 1968 e il 2017.

    2. […] L’interesse per i risultati dello studio va ben oltre le statistiche e arriva anche a toccare la sfera della libertà di espressione e di stampa. Questo perché in Francia la legge vieta la diffusione di statistiche «etniche» e i media possono citare, ad esempio, l’origine degli autori di atti criminali solo in pochissime occasioni. Gli analisti hanno potuto trattare questa materia scottante, perché hanno utilizzato le informazioni relative al paese di nascita dei residenti in Francia, raccolte dall’Insee, l’Istat transalpino.
      I dati dello studio permettono di analizzare la percentuale di minori nati da due genitori stranieri: europei o extraeuropei. Così si apprende che, in certe zone, meno di un quarto dei minorenni discende da genitori francesi. È il caso, ad esempio, del comune della Courneuve, posto a nordest di Parigi. Qui i figli di genitori extraeuropei rappresentano il 75% dei residenti minori. In certi quartieri del comune di Clichy-sous-Bois questa percentuale sale addirittura all’84%. Tra gli arrondissement di Parigi, quello con la più alta percentuale di figli di immigrati extraeuropei (50%) è il diciannovesimo. Ma se si scende nel dettaglio dei singoli quartieri si scopre che anche in altri arrondissement ci sono concentrazioni superiori anche al 70%. Come ha ricordato il settimanale Causeur – che ha analizzato lo studio – i dati riportati dall’organismo governativo tengono conto solo dei discendenti di immigrati regolari. Questo significa che le percentuali potrebbero essere anche più elevate, visto che mancano all’appello tutti i figli minori di migranti irregolari.
      In ogni caso, prima o poi anche questi compariranno nei censimenti visto che, per la legge d’Oltralpe, un bambino nato in Francia da genitori stranieri può ottenere la cittadinanza francese già a partire dai 13 anni a patto che rispetti poche semplici condizioni di residenza. In sostanza, quello che alcuni sostenitori nostrani del progetto di legge sullo jus soli vorrebbero introdurre in Italia.

      La Verità, Giovedì 26 Agosto 2021, pagina 15.

      1. Il futuro è di chi vive, non di chi è ‘morto’, su questo non ci piove.
        Se non si fanno figli, la terra, e tutti i beni, vengono ereditati, legittimamente o meno, da chi sulla terra rimane, ovvero i figli altrui.
        E quei pochi di sangue francese ancora presenti si rassegnano, probabilmente destinati ad essere ingoiati nella maggioranza di colore entro poche generazioni.

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