Trafficanti umanitari usano tutte le scuse per non essere processati: “Vogliamo interpreti”

Vox
Condividi!

La difesa non firma il verbale d’interrogatorio del comandante della Iuventa. “Non rispecchiava le dichiarazioni che avevamo fatto”. E in aula arrivano gli osservatori internazionali.

Domanda: se conoscono tanto bene l’italiano da dire con certezza che le loro dichiarazioni non corrispondono, perché non si traducono da soli?

Intanto il tribunale ha deciso di ammettere in aula (il procedimento in fase di udienza preliminare è a porte chiuse) degli osservatori internazionali. “È la prima volta che un tribunale in Italia consente la presenza di osservatori internazionali in un’udienza preliminare dando alla società civile l’opportunità di essere direttamente informata su ciò che accade in aula”, ha commentato l’avvocato dei trafficanti umanitari Cancellaro.

Vox

Ora non solo usano a loro piacimento i nostri porti, ma ‘osservano’ anche i nostri processi.

Siamo nel 2022 e i fatti sono del 2017:

L’agente infiltrato sulla nave Ong: «Così ho scoperto i contatti tra Iuventa e i trafficanti islamici»




3 pensieri su “Trafficanti umanitari usano tutte le scuse per non essere processati: “Vogliamo interpreti””

  1. Mettetelo in galera e buttate la chiave in Italia si parla in italiano. Se tu non capisci l’italiano e c è uno che traduce come cazzo fai a dire che la traduzione non è esatta? Ricchione

  2. Credo che l’ammettere in aula gli ‘osservatori internazionali’, sia una mossa propagandistica; come a lasciare intendere che in Italia le procedure sono discutibili, e buttarla ancora sui cazzo di diritti umani; cosi’ si vuol dare a intendere che siamo un paese del terzo mondo, e che sarebbe opportuno un qualche commissariamento da parte dell’ONU. Sono tutti in combutta.

I commenti sono chiusi.