Paghiamo a 300mila immigrati il reddito di cittadinanza e ne vogliono fare entrare altri 100mila

Vox
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In Italia ci sono 300mila immigrati che percepiscono il reddito di ‘cittadinanza’. E’ indecente. E ancora più indecente che essendoci 300mila fannulloni stranieri, i sedicenti imprenditori ne chiedano altri 100mila. Come dire: pago 300mila stranieri per vivere in casa mia, e ne importo altri 100mila perché lavorino al posto loro. Bizzarro.

Non solo: perché in Italia ci sono 2,5 milioni di immigrati che non lavorano. Cosa ci stanno a fare?

E vogliamo parlare dei disoccupati italiani? Dei 600mila che percepiscono il reddito e potrebbero lavorare?

Articolo ridicolo:

Anche importare un solo immigrato in più in questa situazione dovrebbe essere anatema. Sia per questioni economiche, ma soprattutto per motivi sociali: ci stanno invadendo.

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Ancora numeri che smentiscono la propaganda. Nonostante a noi raccontino che “ne abbiamo bisogno”:

Il governo ordina l’arrivo di 350mila immigrati: schiavisti pronti ad assumerli

I lavoratori stranieri in Italia producono una ricchezza dal valore di 139 miliardi di euro, cioè il 9% del pil. Il problema è che dichiarano al fisco un quinto del fatturato prodotto, 27,4 miliardi, e portano in dote appena 3,5 miliardi di gettito Irpef, considerando che quest’ultimo valore ammonta per il nostro Paese a 187 miliardi. Calcolatrice alla mano, gli stranieri garantiscono l’1,87% delle entrate a fronte di una spesa pubblica del 3%.

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È poi interessante fare un giro sul sito del ministero dell’Economia e dare uno sguardo al rapporto “Stranieri nel mercato del lavoro”. Si legge che nel 2018 la popolazione straniera in età da lavoro (15-64 anni) era pari a più di 3,95 milioni di individui: 2,4 milioni “occupati”, 399 mila “in cerca di lavoro” e 1,13 milioni “inattivi”. Questi sono dati generali, perché ogni comunità fa storia a sé: ad esempio, gli elevati tassi di occupazione di filippini e cinesi – rispettivamente l’82,2% e il 72,4i% – si scontrano con i molti disoccupati marocchini (22,3%) e tunisini (19,9%).

Altri dati: gli immigrati presenti in Italia hanno mediamente un basso livello di istruzione, visto che il 49,4% di loro non ha finito la scuola secondaria inferiore. Oltre alla qualità del lavoro che gli stranieri possono offrire, c’è poi da considerare che appena l’8,1% di loro ha un contratto a tempo indeterminato.

Possiamo sintetizzare: la metà degli immigrati in Italia non lavora, e uno su quattro viene mantenuto con sussidi pubblici. Parliamo di quasi 1,5 milioni di individui. Sono risorse? Per la Caritas.

Al di là della questione economica: dobbiamo rovesciare il pregiudizio ‘immigrato regolare-buono’ e ‘clandestino-cattivo’, la Francia è diventata Africa a botte di immigrati regolari. E’ tempo di fermare la vera invasione.