Non era ‘razzismo’: a processo senegalese e ucraina che voleva impedire arresto

Vox
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Ora l’ambasciatore senegalese chieda scusa, pubblicamente:

Abusivo arrestato, ambasciatore Senegal: sindaco Pd mi ha promesso di punire i vigili

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Chiesta invece l’archiviazione per i due agenti della Municipale, che rimasero feriti . L’Ambasciatore del Senegal scrisse una lettera di protesta e incontrò la sindaca Nardella.

Impegnati in un servizio di repressione della vendita abusiva in via Por Santa Maria, un Ispettore e un Assistente scelto della Municipale si trovarono a mal partito per la reazione veemente del venditore, un senegalese, 29 anni. E di una ragazza di 30, ucraina, che passando sul posto si mise di traverso per impedire che gli agenti ammanettassero il giovane dopo averlo costretto a terra. Girò anche un video, la ragazza: sarebbe dovuto restare a futura memoria di un gesto inaccettabile, “razzista e fascista” dei due tutori dell’ordine. Ma per l’accusa la ragazza oltre a inveire e girare il video mollò un ceffone a uno dei due agenti di Palazzo Vecchio. Il movimentato fermo diventò un caso internazionale. L’Ambasciatore a Roma del Senegal scrisse una lettera di protesta contro il fermo, chiese giustizia. Il diplomatico sei giorni più tardi in Palazzo Vecchio incontrò il sindaco, presenti prefetto e comandante. Ebbe rassicurazioni: nessun aspetto sarebbe stato trascurato. Scambi di denunce tra i protagonisti e apertura di un fascicolo in procura con 4 iscritti: gli agenti e i due stranieri.

Chiesta l’archiviazione per i primi due, il pm Christine Von Borries ha inviato l’avviso di conclusione indagini al senegalese e alla ucraina. Vuole chiedere il rinvio a giudizio di Pape Dembra Wagne per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate e di Anna Ivashko per resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di dare le generalità.

Ricostruzione dell’accusa: vicino lungarno Acciaiuoli gli agenti si pongono davanti al vucumprà, mostrano il tesserino, gli chiedono documento e autorizzazione alla vendita, ma si rifiuta e s’allontana. Gli agenti lo trattengono su spalle e braccia. Lui cerca di divincolarsi, mostra il pugno. Al ’Caffè dell’Oro’ un agente si mette davanti per trattenerlo, lui strattona e scalcia. Il secondo agente, alle spalle, lotrattiene per il cappuccio: l’africano continua a scalciare. Un vigile l’ammanetta alla mano destra, il senegalese lo graffia. Finiscono a terra, l’agente cerca di finire di ammanettarlo, l’altro tenta di morderlo. La ragazza si mette in mezzo; mentre l’assistente scelto chiama rinforzi alla radio, lei lo schiaffeggia. E prende la mano libera del senegalese per impedire che venga ammanettato. ’Lo hanno massacrato perché vendeva braccialetti – urla – c’è sangue a terra, lo stanno strozzando. Razzisti, fascisti”.




4 pensieri su “Non era ‘razzismo’: a processo senegalese e ucraina che voleva impedire arresto”

  1. Ma quella tr**a perché non si è fatta i cazzi suoi. Tutti a difenderli e a coccolarli questi ne(g)ri delinquenti. E quando lo fanno le donne bianche è ancora più aberrante.

  2. Le Ukraine sono troie di basso fondo se la fanno con negri e beduini che ricambiano sgozzandole vedasi Fano la scorsa settimana le russe non vanno a negri ma solo ad oligarchi…… Nei campi da sci di Madonna Pinzolo e Canazei non si trovano Ukraine ma solo russe. Le Ukraine portano il cane a pisciare

    1. dipende da quali ucraine parli

      se ti facevi un giro a Kiev l’anno scorso, avresti visto tanti di quei SUV con gnoccolone dentro, che ti avrebbero fatto riconsiderare Milano.

      La Ucraina, non e’ povera
      solo che la ricchezza se la spartiscono solo una cerchia ridotta di persone.

      In realtà il fenomeno avviene in tutti i paesi ex comunisti, ma in Ucraina piu degli altri, perche come disse giustamente Leonardo Sciascia:
      ” Quando tra gli imbecilli ed i furbi si stabilisce una alleanza, state bene attenti che il nazismo è alle porte.”

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