Saluti romani, 13 a processo: invece degli stupratori processano chi saluta

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Tredici cittadini italiani appartenenti a Lealtà Azione, CasaPound e Forza Nuova a processo per manifestazione fascista (reato previsto dalla obsoleta legge Scelba) e per incitamento “alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali” (reato previsto dalla liberticida legge Mancino) per aver fatto saluti romani e la cosiddetta “chiamata del presente” il 29 aprile del 2018, a Milano, nel corso di una manifestazione non autorizzata.

Questi scimuniti processerebbero anche Giulio Cesare.

Lo ha deciso oggi il gup di Milano, tal Stefania Pepe, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio del pm, tal Francesca Crupi, e fissando la prima udienza del processo per il 9 febbraio davanti alla terza penale. Tra i difensori degli imputati gli avvocati Antonio Radaelli e Luca Procaccini.

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Si trattava di una manifestazione, a cui presero parte circa “2mila persone”, per commemorare, come fanno quasi tutti gli anni a Milano, lo studente Sergio Ramelli e l’avvocato Enrico Pedenovi, uccisi negli anni ’70 da compagni di ideologia di molti magistrati.

Tra i rinviati a giudizio oggi anche Gianluca Iannone, uno dei leader di CasaPound. Tra l’altro, a fine dicembre inizierà un altro processo a Milano per saluti romani alla manifestazione, sempre per Ramelli, del 2019.

Lo scorso 24 novembre, la Corte d’Appello di Milano, ribaltando le assoluzioni di primo grado, ha condannato 8 imputati a due mesi di reclusione e a 200 euro di multa ciascuno per violazione della legge Mancino per saluti romani alla commemorazione nel 2016 di Ramelli, Pedenovi e Borsani.

Invece di processare gli stupratori perdono tempo con chi fa saluti durante una commemorazione. Lo Stato italiano è ridicolo. Abrogare queste leggi liberticide e permettere a chiunque di salutare con braccio teso, pugno chiuso o comunque voglia.




2 pensieri su “Saluti romani, 13 a processo: invece degli stupratori processano chi saluta”

  1. questo e normale
    perche questi cominciano con il saluto romano
    e poi in 10 anni arrivano alla Ucraina.

    Bisogna spezzargli le reni subito.

    Del resto lo sanno tutti che l’Italia ripudia il fascismo
    se gli non piace l’Italia
    se ne andassero in Ucraina,
    che e’ l’unico paese dove il fascismo e’ stato sdoganato
    ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

I commenti sono chiusi.