La Germania non è più la Germania: spogliatoio spaccato, troppi stranieri

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“La fine di una squadra canaglia”, titola Sport1, che punta il dito contro l’atteggiamento dei calciatori. “In rosa c’erano giocatori che hanno vinto la Champions, che hanno dominato la Premier League, che sono diventati campioni del mondo. Ma non ha funzionato nulla”. Non c’è serenità nello spogliatoio, l’atmosfera nello spogliatoio è talmente incandescente che la Dfb ha deciso di ripartire già venerdì: “Con l’umore che abbiamo, restare qui un giorno in più non ha senso”, ha spiegato il direttore sportivo della nazionale tedesca Oliver Bierhoff. La sensazione è che certi giocatori meno stanno insieme meglio è.

Tutto tremendamente somigliante al tracollo francese del 2010. Africani contro francesi. La multirazzialità è debolezza in un torneo breve in cui conta più l’affiatamento delle individualità.

La Germania non è più la Germania. L’ultima nazionale vincente, quella campione del mondo nel 2010, schierava questa formazione:

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Manuel Neuer
Philipp Lahm
Jérôme Boateng
Mats Hummels
Benedikt Höwedes
Christoph Kramer
Bastian Schweinsteiger
Toni Kroos
Thomas Müller
Mesut Özil
Miroslav Klose

Quella schierata per l’ultima partita giocata ieri sera contro il Costa Rica:

Manuel Neuer (c)
Joshua Kimmich
Niklas Süle
Antonio Rüdiger
David Raum
Leon Goretzka
İlkay Gündoğan
Leroy Sané
Jamal Musiala
Serge Gnabry

Thomas Müller

La negrizzazione della Germania ha distrutto le tipicità tedesche. Una nazionale nota per la sua regolarità, è diventata una squadra umorale incapace di resistere alle tensioni. Disunita e impegnata più a pensare ai gay pride che agli impegni calcistici.




Un pensiero su “La Germania non è più la Germania: spogliatoio spaccato, troppi stranieri”

  1. Eh sì. A parte il ghanese Boateng e il turco Özil (e il tunisino Khedira), la selezione che vinse i mondiali nel 2014 era nel complesso molto più teutonica di quella che è stata meritatamente eliminata a questa edizione qatariota. Neuer è il più forte portiere al mondo, ma dal momento si è fatto burattino delle lobby LGBT a cui fa propaganda, questo aspetto va in secondo piano.

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