Italiana difende il suo toy boy nigeriano: «Mi picchia tutti i giorni ma lo amo»

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«Non l’ho fatto apposta… sono stata picchiata… aiutatemi, salvatelo», urlava ai soccorritori del 118 che avevano appena varcato la soglia, Sandra Fratus, 51 anni, mentre stava cercando di praticare un massaggio cardiaco al suo toy boy nigeriano:

Italiana ammazza il toy boy nigeriano che non apprezzava la sua cucina italiana

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In quegli attimi Ernest Emperor Mohamed, nigeriano di 30 anni, stava morendo per la coltellata che la donna gli aveva sferrato al petto durante l’ennesimo pestaggio d’amore nell’appartamento di via Umberto I a Morengo dove i due convivevano da aprile.

«Non volevo, mi ha picchiata, io lo amo», si disperava la 51enne. Poi fanno le giornate “contro la violenza sulle donne”, quando certe donne basterebbe mandarle dallo psichiatra.

Sul pavimento, insieme all’arma usata per uccidere, stoviglie rotte più altri resti di una colluttazione e di una vita difficile. Liti frequenti, droga, botte subite, lei che – come ha raccontato agli inquirenti il figlio avuto da un’altra relazione – più volte s’era rivolta al pronto soccorso senza mai rivelare ai medici i motivi delle lesioni che venivano refertate. Una vicenda che si è consumata «nel quadro di uno stato di sostanziale emarginazione sociale», annota il gip Lucia Graziosi nell’ordinanza di convalida.

Tutte le coppie miste vivono in uno stato di sostanziale emarginazione sociale.




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