Dobbiamo abrogare i ricongiungimenti familiari e tornare allo ius sanguinis integrale. Stiamo allevando, in case popolari e sussidiati dai nostri soldi, i soldati di un esercito nemico.
Ovviamente non è una questione calcistica: è il simbolo di una invasione demografica.
Dopo l’assalto marocchino di ieri a Bruxelles, coi marocchini che hanno devastato la città – e anche Liegi – dopo la vittoria sul Belgio del loro Marocco, anche Francia-Tunisia rischia di diventare una partita sensibile.
Mercoledì la nazionale magrebina si gioca una improbabile qualificazione contro la selezione francese, già agli ottavi. E si tratta anche del primo duello in una competizione ufficiale, dopo varie amichevoli, inclusa quella nel 2008, quando alla Stade de France fu fischiato l’inno francese: c’erano più ‘francesi’ tunisini che francesi.
E non è neanche l’Algeria. Che per fortuna della Francia è fuori dai Mondiali.
Quanto accaduto ieri a Bruxelles è accaduto decine di volte in Francia negli ultimi anni. E presto accadrà anche in Italia, se non fermiamo l’invasione.
Ecco, già questo mi sta un pò meglio…