Belgio-Canada, gli arbitri zambiani spiegano perché è sbagliato importare immigrati

Vox
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La Fifa è il mondo globalizzato nella sua più ‘alta’ essenza. Infantino per accontentare i propri elettori di paesi calcisticamente – e non solo – del terzo mondo, è costretto ad imporre la presenza di arbitri come lo zambiano che sta arbitrando stasera:

Questo dovete traslarlo nella società in generale. Stiamo importando milioni di questi arbitri zambiani. E finiscono in settori dell’economia che poi degradano fino a collassare come accaduto in Sudafrica dopo l’apartheid. Non è razzismo, che è volere sterminare chi è diverso da te, ma è rendersi conto che non puoi sostituire chi ha in media un qi di 105 con chi lo ha di 65, senza che le cose cambino in peggio.

Pensate a chirurghi, medici, piloti di treni, di aerei e scienziati come questo arbitro.




4 pensieri su “Belgio-Canada, gli arbitri zambiani spiegano perché è sbagliato importare immigrati”

  1. Per quanto inutile sia, che lo costruiscono a fare questo ponte sullo Stretto di Messina e tante altre infrastrutture, se poi in futuro saremo pieni di ne(g)ri e feccia varia che sicuramente le gestiranno malissimo?

    1. Ma, avete visto quanti ne(g)ri ci sono in campo sia nel Belgio che nel Canada? Ma è allucinante signori miei.

  2. Eh ma siamo tutti uguali… Eh ma dipende dall’educazione… Eh ma gli africani sono una razza fisicamente superiore… Eh ma i regni del sud Sahara erano esempi di grande civiltà, con le loro monumenti di fango, e la loro nobile musica a tamburi, vuoi mettere il bongo con il pianoforte, o il violino della musica occidentale…
    Ragazzi, dovete capire che le risposte sono queste, dovete, dobbiamo, capire che ci troviamo di fronte a criminali ideologizzati che non cambieranno mai idea, a meno di vedere sulla propria pelle dei danni reali, e non ne sono sicuro nemmeno in questo caso.
    Questi traviati, in tempi meno degeneri, c’erano ugualmente, ma pochi, non avevano certo posti di potere, e stavano col becco chiuso, oggi i matti hanno il controllo del manicomio.
    Togliere dai posti di responsabilità, sia governativi, che dell’economia, della cultura, delle professioni, chiunque professi idee antirazziste o progay è imperativo se si vuole far sgonfiare il fenomeno.
    Insultare qui e là può fare da sfogo, ma non cambia le cose, lo dico a molti commentatori e lettori questo.
    Altrimenti si sgonfierà solo con il tracollo totale della società, cosa che avverrà, ma che noi vorremmo evitare.

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