Soumahoro si avvale della facoltà di non rispondere

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Clima non proprio disteso all’interno dell’Alleanza: “Si dice prostrato da questa situazione, ma noi lo siamo altrettanto perché non riusciamo a capire, visto che lui non vuole parlarne”

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Potrebbe arrivare l’atteso incontro tra i leader dei Verdi e Sinistra Italiana e Aboubakar Soumahoro, ripescato con l’Alleanza Verdi-Sinistra e finito nell’occhio del ciclone per il coinvolgimento della suocera e della moglie nella gestione di due cooperative che si occupano di immigrati in provincia di Latina.

E accusato, lui personalmente, di avere messo in piedi una milizia personale che terrorizza i braccianti:

L’esercito personale di Soumahoro terrorizza: “Abbiamo paura” – VIDEO

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Un incontro, ritenuto necessario dai vertici dell’Alleanza, che sarebbe stato finora evitato su consiglio dei suoi avvocati. Ma che a questo punto potrebbe avere finalmente luogo domani. Un momento che Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Eleonora Evi e la capogruppo Luana Zanella stanno aspettando già da un po’.

All’interno dell’Alleanza si inizia a far notare che “Aboubakar si dice prostrato da questa situazione, ma noi lo siamo altrettanto perché non riusciamo a capire, visto che lui non vuole parlarne”. E se ufficialmente l’Alleanza, in attesa dell’incontro, continua a ribadire la propria posizione riguardo la vicenda (vicinanza a Soumahoro e piena fiducia nella magistratura), quello che trapela è un certo nervosismo, perché un conto sono le responsabilità legali, un conto quelle politiche.

“E’ chiaro che Aboubakar personalmente non ha nessuna responsabilità, dal punto di vista legale, per quello che hanno fatto la moglie e la suocera, ma certamente dal punto di vista politico – fanno notare dall’Avs – deve dimostrare che non era al corrente di niente”. Nel frattempo Soumahoro preferisce non parlare ma, fanno sapere dal suo entourage:

…”questa cosa non durerà ancora molto” e un incontro con i vertici di Avs “non è ancora stato stabilito”.




3 pensieri su “Soumahoro si avvale della facoltà di non rispondere”

  1. In altro contesti la paura avrebbe prevalso. Il timore non avrebbe consentito di andare avanti, neppure di iniziare.
    Questo dimostra siamo ancora in tempo.
    Ma fino a quando?
    Quando ci saranno personaggi che potranno, con il seguito, implicito, dei loro accoliti, condizionare la politica, la magistratura, l’economia? In molti luoghi del mondo è già così. Basti pensare al caso limite dei dittatori di Haiti, metà isola caraibica scesa a livello africano sotto tutti i punti di vista, ed infatti è popolata esclusivamente da discendenti di africani, rispetto all’altra metà, Santo Domingo, che pur con una forte componente nera e meticcia, annovera ancora una forte componente bianca che porta avanti la baracca.
    Quello che voglio dire, è che queste avvocatesse o pseudo avvocati gay e trans o con i capelli e la barba lunga che parlano a sproposito di ‘diritti’, calati nel contesto che vorrebbero introdurre in Italia, verrebbero letteralmente fatti a pezzi, non in senso metaforico.
    Non esiste la ‘giustizia’ in certi luoghi. O meglio, la giustizia è la volontà del potente, e non si mette in discussione.

  2. “IO NON GENDRARE NIENDEEEE!!!UGABAGULAUEUEEEEEE!!!IO INOGENDEEEEE!!!VOI DARE DOSSO A ME BERGHE’ NEEEEEEGROOOOOO!!!”.
    Ecco quello che dira’, i khompagni si prostreranno “BER BOVERO NEGRO” e sukkiamoro continuera’ a rubare.

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