Saman, famiglia intercettata: “L’abbiamo uccisa giurando sul Corano”

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Stiamo importando interi clan islamici. L’immigrazione di ripopolamento deve essere fermata. I ricongiungimenti familiari che portano in Italia figli, fratelli, nipoti, zii, genitori e nonni a riscuotere la pensione sociale devono finire. Se il governo attuale non lo farà, sarà un governo di traditori.

Per esumare i resti trovati al casolare diroccato dove Saman potrebbe essere stata seppellita nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 ci vorranno giorni. Per trovare il luogo della presunta sepoltura, invece, ci sono voluti mesi di indagine serrata e – a quanto pare – una soffiata: sarebbe stato Danish Hasnain – lo zio della 18enne pakistana, considerato l’esecutore materiale del delitto commissionato dai genitori della ragazza – a portare gli inquirenti al casolare diroccato a poche centinaia di metri dalla abitazione di Novellara degli Abbas.

Lo zio Danish e la congiura del silenzio: un patto di sangue che si è rotto venerdì…
Lui, l’uomo che materialmente avrebbe ucciso la 18enne, probabilmente strozzandola, dopo aver taciuto dal minuto del suo arresto a Parigi, il 22 settembre 2021. E aver continuato a tenere la bocca chiusa per tutto il tempo della sua carcerazione in Italia, scattata dopo l’estradizione nello scorso gennaio. Lo zio accusato dell’omicidio di Saman insieme ai genitori di Saman (Shabbar e Nazia). E ai cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Dopo mesi passati a negare ogni coinvolgimento, ha cominciato a parlare.

[…] l’unica ricercata rimane la moglie, Nazia, la donna che nelle immagini degli ultimi istanti di vita di Saman, si vede accompagnare la figlia verso i suoi carnefici e tornare quindi verso casa. Senza mai voltarsi indietro…

Oggi poi, tornando a quei giorni di violenza e di morte, il Corriere della sera pubblica un’intercettazione del padre della 18enne pakistana del 6 giugno 2021. Sono le 15.32 del pomeriggio, e Shabbar è al telefono con il fratellastro rimasto a Novellara, Zaman Fahkar.

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Il tono è concitato. Le parole virulente. Le frasi minacciose. Forse Shabbar è ubriaco. Di sicuro si sente braccato: sa bene che in Italia è in corso un’indagine serrata sulla scomparsa della figlia. E per quanto volato in Pakistan il giorno dopo l’esecuzione, l’uomo mette alle strette i familiari pretendendo silenzio e omertà. «Parte della conversazione era nota, contenuta in un «brogliaccio» dei carabinieri – spiega il quotidiano di Via Solferino – ma ora emergono nuovi particolari grazie alla puntigliosa traduzione dell’audio fatta fare dall’avvocato Riziero Angeletti che tutela l’Ucoii (Unione delle comunità islamiche d’Italia), parte civile nel processo al via a febbraio».

Omicidio Saman: «Avevamo giurato anche sul Corano», urla Shabbar nella telefonata

Nella telefonata Shabbar incalza il suo interlocutore. Esige di sapere chi stia facendo trapelare tutto agli investigatori. «Come è uscita questa cosa? Chi è stato? Sto cercando» urla tra insulti e minacce l’uomo in fuga. Poi nella conversazione irrompe l’omicidio. «Sapevate voi due — Fahkar e un’altra persona, ndr — e sapevamo noi cinque», riporta il Corriere. Ossia tutti gli incriminati: lo stesso Shabbar, la moglie Nazia, il fratellastro Danish Hasnain e i due cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. «Avevamo giurato anche sul Corano» grida l’uomo, addirittura incredulo del fatto che la scomparsa che cela l’uccisione della figlia, sia diventata un caso su cui indagare.

«L’ho uccisa io, per la mia dignità, per il mio onore… Non m’importa di nessuno»

Non solo. Oltre che incredulo Shabbar Abbas è furibondo. Tanto che il parente gli fa notare: «Quando tu bevi cominci a sparlare!…». Ma lui non sente ragioni. E continua a spargere terrore e a profondersi in intimidazioni feroci: «Se qualcuno ancora parla… non lo lascerò stare». Poi, dopo aver appena menzionato il figlio («l’ho lasciato lì», in Italia, dice in un passaggio della telefonata), alla fine ammette. E confessa: «L’ho uccisa io, per la mia dignità, per il mio onore… Non m’importa di nessuno». E «se qualcuno non mi conosce ancora, ora sapranno tutti chi sono».




6 pensieri su “Saman, famiglia intercettata: “L’abbiamo uccisa giurando sul Corano””

  1. askhenaziti..sono finti ebrei, vedi un certo kolomoisky presidente della comunita ebraica europea,primo finanziatore del partito nazista di zelensky.
    si parano il culo dietro le multitudini di associazioni ebraiche,per cui se parli male di loro ti annientano.
    non sono veri ebrei.
    sono luciferiani e si elevano a razza superiore come i nazisti.

  2. Tanto per cominciare io l’ucoii non l’avrei dife come parte civile, non l’avrei tirata in ballo. Secondo, gli infedeli sono tutti quelli che non credono nell’Islam : dai cristiani agli atei, agli ebrei e chi ne ha più ne metta, quindi non solo i leghisti . Terzo, non si è mai visto nessun delinquente giurare sulla bibbia, prima di commettere un omicidio, ad esempio. Giurare sul corano o farlo in nome del corano, ci dice quanto poco di : amore, gioia e pace, ci sia.

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