Stupratore del Campus: ha 17 anni, inchiodato dal suo Dna africano

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Figlio di immigrati regolari. I ricongiungimenti familiari sono un crimine contro l’Italia.

Ha 17 anni il ragazzo accusato di avere stuprato una studentessa nella residenza universitaria Borsellino nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, passando da un ingresso laterale e salendo fino al nono piano. È stato fermato nella notte tra il 10 e l’11 novembre, mentre camminava per strada, proprio nella zona del campus. È un giovane italiano, di origini centrafricane, residente in un paese della cintura di Torino. Ha una famiglia, due genitori integrati, che vivono in Italia da tempo.

Il giovane non abitava più regolarmente con la famiglia. Da qualche tempo aveva abbandonato la scuola, e non rientrava sempre a casa la sera. Non si sa che compagnie frequentasse. Dai suoi precedenti non risultano accuse per violenza sessuale, ma reati minori, come piccoli furti. Dopo averlo fermato, i poliziotti lo hanno portato in questura e sono partiti immediatamente gli accertamenti di rito.

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Nel tardo pomeriggio di ieri, è arrivata la prova regina: quella del Dna, che, unita alle impronte, ha permesso agli inquirenti, guidati dalla procuratrice dei minori Emma Avezzù, di chiudere il cerchio. La ragazza che ha subito la violenza è stata chiamata nel pomeriggio per il riconoscimento del presunto aggressore e ha confermato, sia vedendo le sue immagini, che sentendo la sua voce, che fosse lui, senza ombra di dubbio. Il giovane è stato quindi portato in carcere.

Si chiude così la lunga caccia all’uomo che a partire dalla domenica del ponte di Halloween non ha dato tregua agli investigatori. Le ricerche della squadra mobile erano partite subito, immediatamente dopo i fatti. Le telecamere della residenza avevano inquadrato un giovane, alle 23.30, sul marciapiede di via Borsellino, davanti all’ingresso principale del campus. Aveva una felpa bianca, sembrava molto più piccolo di un 20-25enne, questa l’età stimata nel primo identikit.

Da quei filmati, e dai video di tutte le altre telecamere della zona e della città, che sono stati acquisiti e analizzati in tempo record, sono emersi gli spostamenti del ricercato. Come spesso fanno i predatori seriali, lo stupratore non si sarebbe allontanato dalla zona del delitto. Come avevano intuito i poliziotti, che lo hanno fermato non troppo distante dal campus, nel cuore della notte




3 pensieri su “Stupratore del Campus: ha 17 anni, inchiodato dal suo Dna africano”

  1. Potete anche regalargli la cittadinanza, potere chiamare i genitori ‘integrati’, non cambierà assolutamente nulla… A parte il fatto che i pennivendoli e i politici sedicenti progressisti potranno sbandierare crimini commessi da ‘italiani’.
    E mica poco, per loro, in effetti.

    1. I REgressisti, dalla brutalità più che ferina, osvizzatori d’Italia, stanci trascinando giù giù nell’atro baratro, giù giù nella bestiale preistoria.

I commenti sono chiusi.