Le bestie che hanno stuprato a morte Desirée: carico residuale di qualche Ong

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Il sostituto procuratore generale di Roma ha chiesto alla Corte d’Assise d’Appello di confermare le condanne per i quattro richiedenti asilo africani responsabili della morte e dello stupro di Desirée Mariottini, la 16enne ammazzata nell’ottobre 2018 nel quartiere di San Lorenzo.

In primo grado Mamadou Gara, Yousef Salia, Brian Minthe e Alinno Chima sono stati condannati i primi due all’ergastolo, Minthe a 24 anni e mezzo di carcere, Chima a 27 anni. Le accuse per loro sono, a vario titolo, omicidio, violenza sessuale e spaccio di droga.

Tutti sono richiedenti asilo sbarcati da navi ong e guardia costiera. Assassini per interposta persona.

“Lo stato di semi incoscienza in cui versava Desirée le impedì anche di rivestirsi – ha dichiarato il procuratore generale durante la requisitoria – Respirava appena e nonostante fosse incosciente gli imputati rimasero indifferenti. Dicevano che si stava riposando pur sapendo che aveva assunto sostanze e si mostrarono minacciosi verso chi tra i presenti voleva chiamare i soccorsi fino a pronunciare la terribile frase: ‘Meglio lei morta che noi in galera”.

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“Una volontà cattiva nei confronti della vittima e legata al desiderio di mantenere il loro commercio di droga, Nessuno doveva sapere cosa succedeva in quella casa. Una chiamata al 112 sarebbe bastata a salvarla. Ma loro rimasero spettatori di una situazione che si aggravava e non permisero neanche agli altri presenti di intervenire per chiamare i soccorsi”.

“Non si trattò solo della cinica e malevola volontà di non salvare la giovane dall’intossicazione di cui loro stessi erano stati autori e di impedire le indagini delle violenze da lei subite, ma in forma più estesa, di conservare la propria ‘casa’ e le proprie fonti di ‘reddito’, oltre ad un tranquillo e sostanzialmente indisturbato luogo di consumo degli stupefacenti, che rendeva eccezionale e noto quel rifugio”, le parole scritte dai giudici nel motivare la sentenza di primo grado.

Non solo, Desirée è stata invece violentata mentre stava morendo, e forse anche da morta.

Per queste bestie voi frignate quando non sbarcano. Ogni sbarco è un carico di spacciatori, stupratori e clandestini. E voi che li volete in Italia siete stupratori come e più di loro.




5 pensieri su “Le bestie che hanno stuprato a morte Desirée: carico residuale di qualche Ong”

    1. E si spaccano per quelli “moralmente superiori”.
      Si riconoscono dai loro presuntuosi e malcelatamente bellissimi interventi su Twitter.

      1. Il fardello dell’universalista, incarcerato dalla e nella propria follia, ci ha sconvolto la mente, ci sta facendo precipitare all’inferno, sta ausvizzando la Nazione.

        «[…] Dobbiamo trasformare gli immigrati da problema a risorsa. Dobbiamo integrarli e questo ha un costo non indifferente di cui farsi carico. Dobbiamo dare loro una sistemazione decente […] dobbiamo impiegare persone che se ne occupino a tempo pieno. Dobbiamo procurare loro una formazione ed avviarli al lavoro. Dobbiamo infine pretendere da loro la stessa obbedienza alle leggi […] In conclusione, dobbiamo spendere e investire sugli immigrati che si trovano sul territorio. Non c’è scelta. […]»
        La lettera del giorno, Il Secolo XIX, Giovedì 3 Novembre 2022, pagina 31.

        Dobbiamo civilizzarli.
        Dobbiamo farli progredire.
        Responsabili verso gli stranieri anziché verso noi stessi.

        1. Tanta imbecillità che drammaticamente ci si ritornerà’ contro.
          Garantire agli immigrati quella felicità che non abbiamo e ne potremo garantire ai nostri giovani,per garantirla a ‘loro’.
          Una volta era quelli che dovevano fare i lavori che gli italiani non facevano,adesso invece vengono inseriti nei posti di lavoro degli italiani.
          Vorrei vedere quando uno di loro nel lavoro sarà il capo con subalterni itslici; li trattera’ di merda tutto il giorno.
          Ai poveri italiani resterà quell’odio che si potereanno dietro persino nella tomba.

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