Il clandestino sulla Ocean Viking: “Ho pagato 70mila dollari per sbarcare in Italia”

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Migrante paga 70mila euro per sbarcare in Italia

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Settantamila dollari sono oggi più di settantamila euro. In Siria, dove la guerra non c’è da due anni, vivi come uno sceicco. Ma venire a farsi mantenere in Italia è meglio.

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“Abbiamo pagato 70mila dollari in totale ai trafficanti. E dal 2020 ad oggi abbiamo provato cinque volte a fuggite, prima di riuscire a prendere il mare”. E’ quanto rivelato al Corriere della Sera da una coppia siriana, marito e moglie di 32 e 22 anni a bordo della Ocean Viking, imbarcazione della Ong francese Sos Mediterranee e battente bandiera norvegese. I due si lamentano perché dopo tutto questo sforzo non sanno ancora se potranno sbarcare in Sicilia. Ma la domanda vera è: da cosa scappa chi è in grado di sborsare 70mila dollari ai traghettatori? Quanti, in Italia, avrebbero a disposizione una cifra del genere da investire?

Stando sempre a quanto ricostruito dal Corriere, la coppia siriana nel 2020 ha deciso di lasciare Damasco, insieme alla loro figlia di 5 anni. L’uomo però ha “un buon lavoro, commercia tessuti”, ma non voleva che la figlia crescesse in un Paese in guerra. “E’ per lei che lo abbiamo fatto”. Per l’esattezza, nella capitale della Siria, nel 2020 la guerra non c’era già più. Damasco è ormai una città pacificata da qualche anno, dunque la famiglia in questione non stava scappando da un conflitto. E’ riuscita però ad arrivare a Beirut, in Libano, prendere un volo fino a Bengasi, in Libia, e poi imbarcarsi su una nave verso le coste italiane.

“Durante i diversi tentativi di fuga, due sono stati i momenti più drammatici, quando i trafficanti hanno puntato i kalashnikov contro la testa di mia moglie e di mia figlia e qualcun altro sparava in aria. Mi hanno detto che o pagavo o le ammazzavano”, ha raccontato il 32enne siriano, adesso a bordo della nave Ong. Stando sempre al racconto dell’uomo, la moglie è stata pure costretta a lavare i corpi dei migranti morti durante il naufragio nel quale lei, suo marito e la bimba di 5 anni si sono fortunatamente salvati. “Mia moglie si è sentita male, è collassata. Chi può farti una cosa del genere? Nemmeno a un animale faresti tanto male”. Senza alcun dubbio una sofferenza indicibile, una vergognosa tratta dai contorni criminali. Restano però i 70mila euro sborsati per arrivare in Italia, non propriamente due miseri fiorini. E resta il fatto che l’uomo aveva un buon lavoro a Damasco, città da cui sono partiti, dove in questo momento non c’è alcun conflitto.




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