Torino, c’è un africano che si diverte a stuprare studentesse italiane

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Un invisibile, uno straniero venuto da un altro continente, un’ombra che si muove nella notte alla ricerca della sua preda. Una persona disturbata e disperata che si sposta veloce tra le strade della città quando calano le tenebre. E’ lui lo stupratore della studentessa universitaria violentata con ferocia animalesca nella residenza universitaria Borsellino. Ma sarebbe anche lui l’autore di un fatto di violenza accaduto la stessa sera poco distante dal collegio studentesco. Questo, almeno, è il sospetto; e sul caso indagano i carabinieri. Gli orari sono compatibili, le descrizioni fornite dalle due vittime pure. La zona è quella di Santa Rita, tra via Gorizia e corso Tirreno. Una sedicenne sta recandosi a trovare una sua amica, sono da poco trascorse le 21,30 di sabato. La ragazzina è al telefono, suona il campanello ed entra nell’androne. Ma non si avvede che dietro di lei si infila un uomo, uno straniero, e l’ombra sinistra la segue fino all’ascensore. Lei entra, ma prima che la porta si chiuda automaticamente, irrompe l’aggressore che blocca l’ascensore e colpisce la ragazzina con un pugno al volto. Poi comincia a palpeggiare la sua vittima e la deruba di tutto quello che ha, ma deve fuggire prima di consumare la violenza più atroce, perché la giovane grida e l’amica dal piano di sopra lancia l’allarme. Qualche ora dopo la ragazza vittima dell’aggressione denuncerà il fatto ai carabinieri che nei giorni successivi hanno acquisito i video registrati delle telecamere di sorveglianza della zona. Si cerca l’invisibile, l’uomo che, verosimilmente, neppure un’ora dopo è entrato all’interno della residenza universitaria, non pago di quanto aveva compiuto, ma per concludere, come una fiera affamata, l’ennesima notte di violenza. Ci sono due vittime (ma potrebbero essere di più), entrambe in stato di shock e c’è un animale feroce in fuga che potrebbe anche aver lasciato la città e che squadra mobile (che indaga sul caso avvenuto al Borsellino) e carabinieri (che svolgono le indagini per l’aggressione a Santa Rita) stanno cercando, mettendo in campo i loro migliori investigatori. Per ciò che riguarda il primo caso, la polizia ha già provveduto ad inviare in procura alcune informative relative alle indagini in corso e la Scientifica sta effettuando tutte le analisi necessarie per verificare la presenza di impronte digitali e tracce di dna dello stupratore. Indagini particolarmente complesse, specie se sarà confermata (e al momento non è così) la pista dello stupratore seriale e solitario, che la vittima non conosceva. Quell’ombra sfuggita anche alla catalogazione di tutte le banche dati. Un invisibile di cui non basta conoscere il volto oppuper poterlo identificarlo.

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