Baby gang immigrati terrorizzano: pestano padre che difende figlio, in 10 contro 2 spezzano gamba

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Una baby gang massacra un papà che difendeva il figlio, accerchiato mentre portava il cane a spasso a Fontenuova. In quattro volevano rapinare il ragazzo. La vicenda è finita in tribunale. Il più giovane del branco ha solo 13 anni, il più “anziano” 16. Non solo: il tredicenne e un amico, oggi 14 enne, avevano circondato e palpeggiato una ragazza di 15 anni all’Eur nel dicembre del 2021.

L’aggressione a Fonte Nuova risale al 6 giugno. Era giorno e un ragazzino di 15 anni era sotto casa per portare a spasso il cane. All’improvviso è stato circondato dal branco, quattro ragazzi in tutto tra cui i due protagonisti della violenza sessuale all’Eur. Uno di loro ha ordinato alla vittima di consegnargli 20 euro. Il quindicenne non si è fatto intimorire, nonostante le minacce sempre più violente, compresa quella di uccidergli il cane.

Le urla del branco hanno attirato l’attenzione del papà del minorenne. L’uomo è sceso in strada per difendere il figlio. Uno degli aggressori ha colpito l’uomo con un micidiale pugno in faccia, provocandogli la frattura della mandibola, la deformazione parziale dell’arcata sopraccigliare e un grave trauma allo zigomo. Poi il gruppo si è dileguato a piedi. L’uomo, ricoverato in ospedale, ha avuto una prognosi di 35 giorni.

Il genitore ha sporto denuncia ai carabinieri, che grazie a indagini tempestive hanno individuato i presunti responsabili.

Il tredicenne, che riuscì a evitare l’arresto per lo stupro grazie alla giovanissima età, se la caverà anche questa volta. Sotto i 14 anni infatti i minorenni non sono imputabili. Non dovrebbe essere così per il suo complice di allora e dell’aggressione al papà del quindicenne.

Colpisce anche il fatto che il Gip definì il tredicenne “la mente” della violenza sessuale dell’Eur.

Per l’aggressione di Fontenuova gli altri tre ragazzi del branco dovranno rispondere alle accuse di lesioni gravi e tentata rapina.

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Pestati dal branco all’uscita dal centro commerciale. Picchiati da una baby gang per futili motivi. Ad avere la peggio un 18enne, finito in ospedale con la frattura scomposta della caviglia. Insieme a lui il suo migliore amico, un ragazzo romano di 24 anni, intervenuto a difesa della vittima senza riuscire ad evitare che la banda si accanisse anche contro di lui. Dieci contro due in un pomeriggio di cieca violenza avvenuta davanti alle decine di persone che alle 18:00 di mercoledì 2 novembre affollavano l’area esterna della galleria commerciale Porta di Roma. A denunciare l’accaduto è la madre del più grande dei due amici, ancora sconvolta per l’accaduto.

“Mio figlio stanotte non ha chiuso occhio per la paura e lo stato di choc subito – racconta la madre del 24enne -. Era così sconvolto che non è mai riuscito a prendere sonno”. Una notte da incubo quella del figlio, cominciata poche ore prima quando il ragazzo, residente come l’amico nella vicina Vigne Nuove, ha deciso di andare a fare una passeggiata a Porta di Roma.

“Tutto è iniziato quando mio figlio ed il suo amico sono usciti dal centro commerciale per andare a mangiare del sushi in un ristorante lì vicino”. Usciti nel cortile della galleria commerciale del III municipio Montesacro “sono stati avvicinati da un gruppo di 10 ragazzini, avranno avuto 15 o 16 anni”. Accerchiati dal branco “gli hanno chiesto se avessero una cartina, ma né mio figlio né il suo amico fumano quindi gli hanno risposto di no”.

Un rifiuto che ha però fatto scattare le violenze. “Si sono accaniti sull’amico di mio figlio con calci e pugni facendolo cadere in terra”. Lui ha provato a difenderlo “ma è stato spintonato ed allontanato dalla forza del branco senza riuscire a fermare le violenze”. Oramai in balia della banda a salvare i due amici ci ha pensato una guardia giurata, attirata dal trambusto. Poi la chiamata al 112 con gli aggressori che si sono quindi allontanati.

In via Alberto Lionello è intervenuta un’ambulanza del 118 che ha trovato il 18enne in terra, impossibilitato a camminare, con accanto a lui l’amico in stato di choc. Trasportato all’ospedale Sant’Andrea con 30 giorni di prognosi dovuta ad una frattura scomposta della caviglia “dovrà ora essere operato”, racconta ancora la mamma del 24enne.

Sul posto sono quindi intervenuti i carabinieri della stazione Roma Talenti, che hanno poi indentificato con l’ausilio degli uomini della vigilanza del centro commerciale sei adolescenti – di età compresa fra i 15 ed i 17 anni – con due di loro sospettati di essere gli autori materiali del pestaggio. Raccolti i primi elementi investigativi i militari dell’arma della compagnia Roma Montesacro hanno inviato una informativa sull’accaduto alla procura dei minori.

In attesa di sporgere regolare denuncia alle forze dell’ordine, a fare ancora più male del pestaggio “è stata l’indifferenza delle tante persone che hanno assistito al pestaggio. Nessuno è intervenuto. Nessuno li ha aiutati. Anzi, da quanto mi ha detto mio figlio qualcuno invece di intervenire in difesa di questi questi due poveri ragazzi ha pensato bene di fare foto e video”. “Sono molto preoccupata per lo stato di salute di mio figlio – conclude la donna -. E soprattutto spero che gli aggressori non rimangano impuniti. Devono pagare per quello che hanno fatto di modo che queste violenze non si ripetano più”.

Chi sono i membri di queste gant? “Anundo gang’s”, “La17” e “La18”. A Roma, tra i minorenni, sono nomi che fanno paura. Sono le baby gang che terrorizzano Roma. Dai dati raccolti del rapporto Transcrime emerge che in più della metà dei casi non sono composte da italiani.




4 pensieri su “Baby gang immigrati terrorizzano: pestano padre che difende figlio, in 10 contro 2 spezzano gamba”

  1. Ovviamente i motivi di razzismo per loro non valgono. Sono solo dei disadattati, secondo la sinistra.

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