Trent’anni di sbarchi di invasori sulle coste di Lampedusa. Nel 1992 approdò sull’isola la prima imbarcazione dal Nord Africa. L’unico anno di pausa è stato il 2019 con Salvini al Viminale.
Dopo la sua uscita non si sono più fermati i flussi dalla Libia e dalla Tunisia.
«Bosa, bosa!», gridano tutti eccitati i clandestini sul molo Favaloro, appena approdano, da soli o traghettati da scafisti di stato o delle ong.
“Bosa” significa vittoria, ce l’abbiamo fatta ad arrivare in Italia: missione compiuta. Così gioiscono davanti agli occhi degli accoglioni che li rifocillano con tazze di tè e coperte termiche luccicanti, tutto a spese vostre, sotto il sole estivo di Lampedusa, dove i turisti fanno il bagno nello stesso mare.
“Bosa” è l’urlo di gioia degli invasori che sale fino al porto nuovo dove sono ancora aperti – oltre la consueta stagione – i ristoranti pieni di turisti che i clandestini li intravedono appena, perché vengono subito caricati sul pullman che li porta al centro di accoglienza di contrada Imbriacola, ormai circondato da un muro dove un tempo c’era una rete da cui si entrava e si usciva.
Loro non li vedono. Ma li vedono poi i cittadini delle città italiane accampati nei loro quartieri e nelle stazioni. A spacciare. Li vedono le donne stuprate agli angoli delle strade e anche in casa loro, come insegna l’ultimo caso di Torino.
Tutto blindato, un via vai di camionette delle forze dell’ordine, due poliziotti che escono per dire che va tutto bene, anche se nella notte un clandestino della Costa d’Avorio arrivato da otto giorni è stato portato al poliambulatorio per un Tso. Un altro matto che poi ammazzerà qualcuno in qualche città italiana.
Ieri pomeriggio ancora tre sbarchi, in un barcone partito dalla Tunisia c’era pure una famiglia di scrocconi delle Isole Comore. Non ci facciamo mancare nulla.
Deve finire. Può finire solo con un blocco navale.
E a lampmerdusa ci sono sempre coglioni che ci vanno a mangiare pesce cresciuto a merda islamica, a nuotare nel brodo di negrislamici, a respirare tanfo di mussulnegro…Altro che Mururoa, li ci farei il poligono nucleare x eccellenza.
Bei posti,ma alla lunga risultano stucchevoli ad una mente non banale.
Alla fine ci vedi più gli elettori piddini.