La sinistra getta la spugna: “Ha vinto il fascismo”

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“Difficile darsi pace, in questi giorni”. Tomaso Montanari, storico dell’arte di estrema sinistra, accoglie così la maggioranza degli italiani che finalmente va al governo.

“Mentre i manganelli della polizia si incaricavano di inculcare il concetto di merito nelle teste degli studenti della Sapienza, alla Camera si celebrava la sconfessione, l’abiura, il rovesciamento della Costituzione antifascista”, ha scritto Montanari.

“Con linguaggio biblico si potrebbe dire che abbiamo visto l’abominio della desolazione stare là dove non deve stare. Difficile darsi pace, in questi giorni. Impossibile non pensare alle donne e agli uomini che hanno combattuto, e sono morti, per liberare l’Italia dal fascismo. Penso a una storia di resistenza e riscatto, oggi clamorosamente finita”.

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Il discorso programmatico della Meloni? “Culturalmente fascista”. La sua scelta di usare la declinazione al maschile per la carica di presidente? Un modo per “mostrare la sua totale adesione al dominio maschile, e al suo paradigma culturale”. Il richiamo al concetto di nazione (peraltro citato dalla Costituzione)? Respinto anche quello. “Il capo parla a una nazione per via di sangue, a un ethnos impermeabile alla storia…”. E ancora, in un altro passaggio del suo sfogo, Montanari ha lamentato: “Nell’ideologia di Meloni non conta la persona (con il suo corpo, la sua libertà, i suoi diritti: si pensi alle donne e all’aborto): no, conta la nazione. Questo mostruoso dispositivo di annullamento della dignità e della libertà della persona umana”.

Nazione e individuo non sono scindibili. L’individuo esiste in quanto parte fondante e fondamentale della Nazione: non esiste una libertà oltre la nazione. L’individuo ha diritti e anche doveri verso la collettività di cui è parte a cui lo legano legami di sangue. La Nazione è culla e non prigione.

Dunque, la soluzione – tutta politica, ovviamente – addotta dal professore: “l’unica strada possibile è ora quella di una radicale rifondazione delle forze democratiche e di sinistra”.




13 pensieri su “La sinistra getta la spugna: “Ha vinto il fascismo””

  1. Molti di loro non vogliono ammettere che la massa afroislamica stia sulle palle pure a loro.Ci sperano in un nazionalismo.
    Solo a Capalbio e quei compagni chi vivono nei paeselli in culonia credono nell’accoglienza.

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