La sinistra moderna non può stare in Parlamento.
Dalla declinazione al femminile dei ruoli (presidentA, avvocatA, etc) alle polemiche per il “tu”: la sinistra non sa più a cosa attaccarsi. #Meloni #Soumahoro
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 25, 2022
Perche’, a un orango dai del VOI???🤣🤣🤣🤣🤣
BUGUBUGUBONGOBAGULA!!!🤣🤣🤣🤣
BASTARDI!VOI AFROMERDE MI STATE FACENDO ODIARE (QUASI)DONKEY KONG!!!!
E IO CI SONO CRESCIUTO CON DONKEY!!!
Il problema è tutto qui, in questa foto. Come nella foto che il Re del Regno Unito vede incaricare primo ministro un indiano.
Fino a meno di un secolo fa, l’ultimo, anche il più indigente e sciagurato dei Bianchi, per il solo fatto di esserlo, era considerato, quello sì, una risorsa.
I paesi di immigrazione, soprattutto nel sudamerica, ma anche nordamerica, facevano a botte per avere bianchi e ‘sbiancare’ (si usava proprio questo termine) la popolazione. Non importava fossero a volte dei poco di buono. Erano i geni, anche se non si sapeva ancora del codice genetico, che contavano. Quei geni, nell’arco della seconda o terza generazione, avrebbero prodotto probabilmente una popolazione forte e laboriosa. E così accadde.
Ma alle elité non bianche ciò non andava bene. E, in fondo, nemmeno alle elité bianche andava tanto bene di dover accettare come pari altri della loro stirpe, se poveracci e incolti. Molto meglio un ‘raffinato’ arabo o indiano, o addirittura nero che aveva studiato alle loro scuole, magari figlio di qualche tiranno o re con la corona di piume.
Il messaggio, lentamente, ma inesorabilmente, passò. Ed oggi ci ritroviamo, complice la contrazione demografica bianca, e l’esplosione degli altri popoli colorati, in questa condizione.
Ma, vi piaccia o meno, è così, l’ultimo del tuo popolo, avrà sempre, nonostante tutte le condizioni, maggior diritto di sedere nel tempio della Legge, rispetto ad uno straniero.