I clandestini bivaccano davanti la questura, poi stuprano le poliziotte: “Ora è casa nostra”

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Pensate uno Stato dove i clandestini vivono davanti la questura in un bivacco abusivo e si preparano a legalizzare la loro posizione come ‘richiedenti asilo’: l’Italia. Poi succede che stuprano le poliziotte che tornano a casa.

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[…] si ritrovano a dormire ovunque, compresa l’area verde che si trova adiacente il complesso della Questura di Ancona in via Gervasoni. Avvicinarli non è semplice, la paura di essere scoperti o perlomeno allontanati è davvero tanta ma nonostante ciò, Jammeh, un ragazzo pakistano di 25 anni decide di avvicinarsi e raccontare la sua storia in un inglese scolastico ma di facile comprensione: “A fine novembre ho il colloquio in Questura per il momento riesco a mangiare qualcosa in corso Mazzini (Mensa del Povero ndr), a volte mi arrangio. Per diversi giorni ho trovato da dormire vicino alla ferrovia che si trova qua sotto, di notte sono riuscito anche a rimediare alcuni pomodori. Voglio regolarizzare la mia posizione e magari trovare un lavoro”.

“Alcuni miei amici sono stati picchiati nella zona del Porto da altri stranieri che non volevano altra gente che dormisse in quel punto. Da una settimana ci siamo spostati in questa zona vicino alla Questura che forse è più sicuro che andare in giro”.

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Poi vi stuprano le colleghe che rientrano a casa, complienti.

Con il trascorrere dei minuti altri stranieri si avvicinano a raccontare come si vive in quest’area verde, come Ibraim che quasi vuole ringraziare un coglione che vive in uno stabile che si trova in via Gervasoni: “Ogni sera ci porta qualcosa da mangiare in un vassoio in carta metallica. L’altro giorno ha portato la pasta con il sugo. All’inizio non sapevamo cosa volesse poi abbiamo capito che ci voleva aiutare; l’unica cosa che si raccomanda è quella che dobbiamo lasciare pulito onde evitare problemi con altre persone. Viviamo di carità, c’è anche chi ci ha fornito una coperta. Fino a poco tempo fa dormivo nella piazza sotto la Questura (piazza Fontana ndr) ora mi sono spostato qui dove ho trovato altri ragazzi della mia età”.

Per ogni cento clandestini c’è un coglione locale che li sostiene nella permanenza. Quando stuprano o commettono altri reati, come il bengalese a Napoli, si dovrebbe andare a prendere anche chi li sollazza con la pasta al sugo.