Sbarcato in Italia da Ong viene mantenuto 3 anni da italiani: “Ora voglio portare i parenti”

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Lamin è arrivato in Italia il 25 giugno del 2017 prelevato in Libia e poi scaricato sulle nostre coste dalla famigerata Ong spagnola Open Arms.

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Aveva quindici anni, almeno secondo lui. Da allora è stato mantenuto a circa 90 euro al giorno dai contribuenti italiani fino ai 18 anni presunti.

GLI è anche stata pagata la scuola per ottenere il diploma e poi la scuola professionale Euroform per la qualifica di alimentarista.

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“È stato il suo insegnante a segnalarmelo – si eccita Peppe Flamingo, titolare della gelateria
di Marzamemi, Don Peppinu, dove ora lavora al posto di un giovane italiano -. Lo abbiamo provato ed immediatamente assunto perché ci siamo accorti delle sue capacità. Il prossimo anno è destinato a diventare manager della gelateria”.

In zona la disoccupazione giovanile è del 50 per cento. Ma devono essere pagati perché non prendono la paghetta da profugo dello Stato.

Lamin, arrivato dal Gambia, dove ha lasciato la sua famiglia, non si accontenta e vuole far venire i suoi familiari in Italia a scroccare: «Per il momento non è possibile ma in futuro spero di farla venire qui con me» dice.




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