Malta respinge altri 300 clandestini in Italia: li fa sbarcare Lamorgese

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Ci verrebbe da pensare che qualcuno a Malta finanzi le ong straniere perché dirottino i barconi che finirebbero a Malta e portino il carico in Italia.

Prima delle Ong, moltissimi arrivavano a Malta piuttosto che a Lampedusa.

Del resto, la prima ong venne creata proprio da una strana ereditiera maltese in combutta con il marito che aveva interessi nel campo delle assicurazioni marittime.

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Intanto i clandestini respinti da Malta continuano a sbarcare in Italia:

Migranti, da Lampedusa a Pantelleria, passando per il Ragusano e non solo. Già, perché le Ong che scorrazzano nel Mediterraneo e che finiscono poi per approdare quasi esclusivamente in porti italiani, negli ultimi giorni hanno puntato la barra a dritta del timone anche sulla Sardegna e sulla Calabria. La prima – riferisce Il Giornale – «diventata porto di sbarco per i barchini salpati dal nord Africa. In 24 ore ne sono arrivati 92 sulla costa sud-occidentale dell’isola, in larga parte tunisini». La seconda, ormai da tempo meta di approdi e accoglienza. Non si sottrae al confronto anche la Puglia: che tornerà a fare la sua parte nelle prossime ore quando, per l’esattezza i 293 a bordo della Geo Barents (la nave della Ong francese Medici senza frontiere), sbarcheranno a Taranto.

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La maggior parte dei migranti in arrivo con l’ammiraglia della flotta della Ong d’oltralpe sono di nazionalità gambiana, egiziana e libica. Anche se in realtà sull’imbarcazione ci sarebbero persone provenienti da ben 16 Paesi africani. Tutti, indistintamente, ignorati da Malta che ha evitato di rispondere alla richiesta di un porto sicuro e non è certo la prima volta che accade. Come ricorda sempre il quotidiano milanese diretto da Minzolini, infatti, giusto «poche settimane fa, così come hanno denunciato già alcune Ong, Malta ha respinto almeno 23 migranti mandandoli in Egitto». Un barcone con 23 migranti a bordo che aveva appena lanciato l’Sos. «Il mezzo – ricostruisce Il Giornale – partito probabilmente dalla Libia, era in avaria e si trovava in acque Sar maltesi».

E ancora. «Da La Valletta però non sono scattati immediati soccorsi. Le autorità locali hanno deciso di far intervenire un mercantile che passava dalla zona. E di imporre lo sbarco dei migranti soccorsi in Egitto». In sostanza, come emerge anche dal racconto che sull’accaduto hanno reso le Ong Alarm Phone, Mediterranea Saving Humans, Medici senza frontiere e Sea-Watch in una nota congiunta, «Malta ha effettivamente preso in carico il coordinamento dei soccorsi, così come previsto dalle norme internazionali. Ma non ha fatto partire alcun proprio mezzo per mettere in salvo i migranti». In breve: «In violazione delle convenzioni marittime – si legge nel comunicato – 23 persone caricate sulla nave mercantile Shimanami Queen, con bandiera panamense, e portate forzatamente in Egitto su istruzione del Centro di coordinamento dei soccorsi».

Ossia: Malta ha sorvolato sulle leggi del diritto internazionale, senza peraltro incorrere in sanzioni europee in merito al suo operato. Praticamente, l’isola ha giovato di un trattamento di segno diametralmente opposto a quello riservato in più occasioni all’Italia. Paese che, come sottolinea Il Giornale in chiusura, è incappato più volte nella censura delle corti europee, che in passato non hanno mancato di sanzionare i respingimenti italiani. Con Bruxelles che, a livello politico, «in più occasioni ha messo Roma in guardia dall’usare simili comportamenti».

Ma, sia chiaro, loro fanno bene. Gli imbecilli sono quelli che governano l’Italia.