A 17 anni esce da centro accoglienza per tornare a stuprare la stessa donna

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Dopo aver abbandonato la comunità di Bari cui era stato affidato in seguito alla condanna per violenza sessuale, un diciassettenne è stato rintracciato e nuovamente arrestato dagli agenti della questura di Padova, a pochi isolati da dove aveva commesso il reato nel febbraio scorso. Sono del tutto ignote le ragioni che hanno portato il minore a raggiungere via Guido Reni – sul finire del quartiere Arcella – dopo essersi allontanato senza giustificazione né preavviso dalla comunità educativa di Molfetta, in provincia di Bari, dove era stato trasferito come alternativa all’anno e nove mesi di reclusione che avrebbe dovuto scontare in carcere. Il reato di cui è stato riconosciuto colpevole è violenza sessuale, che il giovane ha commesso ai danni di una trentenne padovana l’inverno scorso, nel quartiere San Carlo, a poche centinaia di metri da dove gli agenti lo hanno fermato e identificato nella mattinata di lunedì 17 ottobre.

L’Italia ha una emergenza: i loro figli. Che stuprano e ammazzano, ma vengono scarcerati. E non possono essere espulsi per una legge del Pd.

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Aveva aspettato che la donna smontasse dal suo turno in un bar della zona e che si incamminasse verso casa. Appena imboccata una laterale relativamente deserta, le è saltato addosso cercando di immobilizzarla. Nonostante continuasse a premerla contro il muro di un palazzo e l’avesse colta di sorpresa, la donna non ha esitato a reagire, scalciando e cercando di divincolarsi dalla presa. Quando il ragazzo ha iniziato a baciarla e a palpeggiarla, lei ha iniziato ad urlare, contorcendosi nel disperato tentativo di liberarsi, ma senza ottenere aiuto dai passanti o dagli abitanti del quartiere. Approfittando forse di un istante di debolezza, la trentenne riuscì a sgusciare dalle braccia del suo aggressore e a fuggire. Quest’ultimo venne poi tratto in arresto pochi giorni dopo. Le indagini strinsero il cerchio attorno ad un giovane malvivente.

A rendere la vicenda ancora più inquietante fu il fatto che quest’ultimo – prima che gli inquirenti lo arrestassero – non aveva avuto alcuna remora a stazionare a lungo fuori dal locale dove la donna lavorava, mantenendola quindi sempre sotto costante minaccia. Nonostante l’enorme stress e lo shock dell’aggressione subita, la vittima riuscì ad identificare il suo aggressore, dando così modo agli inquirenti di arrestarlo dopo essersi messi sulle sue tracce partendo proprio dai suoi precedenti per smercio di sostanze stupefacenti, reato per il quale era già stato schedato.

Ancor prima dei fatti, il giovane era stato già assegnato ad una comunità per l’accoglienza dei minori senza genitori, da cui però era scappato dopo pochissimo tempo. Da allora, era diventato un volto noto alle forze dell’ordine, un membro della piccola criminalità che affligge la zona San Carlo dell’Arcella. L’affidamento ad una struttura era stato disposto come misura alternativa alla detenzione, considerata la minore età, ma dopo averla abbandonata senza motivo la procura di Venezia ha richiesto e ottenuto un’istanza che ne disponesse d’urgenza la custodia cautelare in carcere. Il ragazzo si trova al momento nell’istituto penale minorile di Torino.




2 pensieri su “A 17 anni esce da centro accoglienza per tornare a stuprare la stessa donna”

  1. Sono tutti figli di scrofe africane, aborti mancati generati da stupri di massa.Non sono umani, non sono recuperabili ma eliminabili certamente.

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