Abrogare i ricongiungimenti familiari e tornare allo ius sanguinis.
Giovani stranieri e “italiani di seconda generazione”, ovviamente. pic.twitter.com/W00FsFh7wh
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 7, 2022
Polizia e carabinieri hanno arrestato, in un’operazione congiunta, i trapper Baby Gang (Zaccaria Mouhib) e Simba La Rue (Lamine Mohamed Saida). Gli arresti fanno riferimento alla rissa con armi da fuoco avvenuta la notte tra il 2 e il 3 luglio in via Alessio di Tocqueville, luogo della movida milanese. Durante la rissa, che ha coinvolto più di dieci persone, furono gambizzati due senegalesi. In totale solo 11 le misure cautelari disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e dalla Procura per i Minorenni di Milano, per una sola persona sono stati disposti i domiciliari.
Le 11 persone raggiunte dai provvedimenti sono gravemente indiziate dei reati di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo. Due sono minorenni, tutte fanno parte del giro dei due trapper, quattro, ricorda una nota congiunta di Polizia e Carabinieri, erano già state arrestate nei mesi scorsi nell’ambito delle indagini sulla «spirale di aggressioni e ritorsioni tra le gang di “Simba La Rue” e “Baby gang”, unite nella gang di Piazza Prealpi, da un lato, e quella di “Baby Touchè”, dall’altro, per l’aspra conflittualità determinata dalle rivalità nella diffusione delle rispettive produzioni musicali». Le forze dell’ordine, nella stessa nota, indicano inoltre la gang di piazza Prealpi come «la più attiva sulla scena criminale e musicale milanese», sottolineando «una spiccata capacità delinquenziale e pericolosità sociale dei soggetti coinvolti».
Per il gip di Milano, Guido Salvini, che ha firmato l’ordinanza, quella di inizio luglio «non sembra trattarsi di una rissa banale ed estemporanea, ma di un episodio di grave violenza e sopraffazione originato da una logica di banda e da una volontà di controllo del territorio». Una valutazione cui il giudice è giunto tenendo conto degli elementi investigativi emersi nel corso delle indagini preliminari, nelle quali compaiono anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vedono tutte le fasi della sparatoria. L’attività investigativa, si legge in una nota congiunta di Polizia e Carabinieri, «ha consentito di individuare in modo puntuale le fasi salienti della violenta rissa e di ricondurre la stessa a pregressi contrasti tra bande di strada e a relativi interessi economici».