Stupratore di Roma, la vittima: “Era un africano a caccia di prede italiane”

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La vittima dello stupro di Roma parla dal letto di ospedale e lancia l’allarme: “Può violentare altre donne italiane”.

“Pensavo di morire, lui era lì solo per violentarmi, era brutale. Prima mi ha presa per la gola, poi mi ha fratturato lo sterno“, dice oggi la donna, ancora terrorizzata da quello che ha vissuto in quei lunghissimi minuti.

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Qualcuno aveva ipotizzato che l’immigrato volesse ‘solo’ compiere la rapina e che in un secondo momento avesse approfittato della situazione, ma la ricostruzione della vittima: “Quell’uomo mi ha stordito in un modo brutale all’improvviso. Mi ha presa per la gola, fino a quando ho pensato che stavo per morire. Mi ha schiacciata contro il freno a mano, in quel momento mi ha fratturato lo sterno. A un certo punto non ho avuto la forza di reagire. E anche se provavo a divincolarmi, mi sono resa conto che mi aveva incastrato“, dice ancora la donna.

Un racconto dell’orrore, una “violenza spropositata, senza motivo. Lui poteva prendersi la macchina, la mia borsa, il telefonino, tutto. Invece voleva solo farmi del male, violentarmi. Era questo il suo obiettivo. Poi si è preso anche i soldi“. Oggi, come capita spesso, la donna si colpevolizza, dice che “forse se mi fossi difesa di meno lui mi avrebbe massacrata di meno“. Ma la realtà è che il suo obiettivo era quello e probabilmente non sarebbe cambiato nulla, purtroppo: “Mentre mi stringeva le mani al collo, pensavo di morire. Allora l’ho guardato e gli ho ripetuto più volte: ‘Perché?’. In quel momento mi ha rotto lo sterno. Non so dire se era drogato o aveva bevuto“.

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“Per me è uno della zona, conosce le strade e sa come muoversi. Non è capitato lì per caso, lui vive lì. Era una persona curata, dalla carnagione scura, un africano“.

“Lui era molto organizzato. Era tutto preparato e premeditato. Nella modalità è stato molto preciso, freddo“. La sua percezione sul fatto è molto chiara: “Può far male ad altre donne“.

Il fatto che fosse organizzato ci fa dubitare sia un africano, probabilmente è più facile sia una sorta di indiano o bengalese.