Stuprano e uccidono ma lo Stato ne sbarca altri 350 in 24 ore

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Ne combinano di tutti i colori ma continuano a traghettarli in Italia. Lo Stato non è la soluzione: è diventato il problema. Perché è infestato dal cancro rosso. Se il prossimo governo vuole davvero governare e salvare l’Italia, dovrà estirpare questo tumore. E poi l’altro, quello nero.

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Nel quasi silenzio generale, gli sbarchi in Calabria quest’anno sono aumentati esponenzialmente e non sembrano destinati a interrompersi con l’arrivo dell’autunno. Lo scorso lunedì, per esempio, sulle coste della Locride sono arrivate oltre 200 persone in poche ore. Sono esattamente 230 i migranti sbarcati e che sono stati rintracciati dalle motovedette della guardia costiera al largo delle coste calabresi e poi portati a terra. Prima di giungere nel porto di Roccella i migranti si trovavano a bordo di tre piccole imbarcazioni, partite dalla Turchia. Tra mercoledì e sabato scorsi a Roccella Ionica erano giunti altri 261 migranti. Con questi ultimi tre sbarchi è salito a 57 il numero degli arrivi nel solo porto della cittadina costiera del reggino dall’inizio dell’anno, per un totale di quasi 9mila migranti.

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Ma sono ripresi in maniera massiccia anche gli sbarchi a Lampedusa. Ottanta migranti sono approdati nelle scorse ore a Lampedusa, a bordo di due barconi. In 19 sono arrivati direttamente sulla terraferma di Cala Spugne. Ai soccorritori hanno dichiarato di essere originari di Bangladesh, Gambia, Egitto, Senegal e Sudan e di essere partiti, con un barchino di 5 metri, da Sabratha, in Libia. Dopo questo sbarco, ulteriori 60 migranti tunisini sono stati rintracciati a 9 miglia dalla costa di Lampedusa. Ieri sull’isola sono approdati in 121 a bordo di tre barconi. Nell’hotspot dell’isola ci sono circa 370 migranti, poco sopra la capienza di 350 persone.

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Reddito di cittadinanza anche a chi sbarca clandestino