Ha stuprato una bambina italiana ma il nigeriano non può essere espulso

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Ascoli, profughi stupratori trasferiti: detenuti italiani volevano linciarli

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Sono entrambi tornati in libertà i due nigeriani condannati per aver compiuto violenza sessuale su una ragazza ascolana all’epoca minorenne. A marzo scorso era uscito dal carcere Patrick Boi, che era stato condannato a 4 anni di reclusione. Pochi giorni fa ha lasciato l’istituto di pena dove era detenuto anche Christopher Ehikhebolo che ha finito di scontare la condanna a cinque anni di reclusione. Boi dopo la scarcerazione è stato accompagnato in un centro accoglienza e rispedito in Nigeria in ossequio alla sentenza che ha disposto la sua espulsione a pena espiata.

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“Christo” è invece libero in Italia e nei giorni è stato anche ad Ascoli a trovare il suo legale, l’avvocato Umberto Gramenzi. Era stato anche lui espulso, ma la Cassazione ha accolto il ricorso e sul punto deve di nuovo pronunciarsi la Corte d’Appello di Perugia.

Prima cosa da fare è rifare la Costituzione. Iniziando proprio dall’inizio. E nel farlo bisogna depotenziare ogni azione della magistratura per quanto riguarda l’immigrazione.