Salvini al Viminale: altrimenti sarà il governo delle ONG

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La presenza o meno di Salvini al Viminale sarà la cartina di tornasole e ci dirà cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo governo. Se non ci sarà, sarà in ossequio alla Ue, alle Ong e farà felice la sinistra che è fortemente minoritaria in Italia.

Ci sentiamo di dire a Salvini: se Meloni non ti vuole al Viminale, non entrare nel governo, e dai un appoggio esterno.

Salvini-Viminale, poi ministero Agricoltura, quello delle Infrastrutture e gli Affari regionali e riforme. Un nome solo e almeno quattro ministeri. E’ la lista finale di Matteo Salvini che finirà sulla scrivania di Giorgia Meloni, ‘controfirmata’ dal consiglio federale. Non si perde in preamboli il segretario leghista: tema dell’incontro con i dirigenti del partito, come annunciato, è il governo che verrà, declinato subito nell’invito ai suoi a esprimersi sui ministeri su cui dovranno trovare posti i leghisti.

Solo la presenza di Salvini agli Interni significherà rottura con il governo Draghi e un pugno dello stomaco agli accoglioni. La sua assenza, invece, dimostrerebbe la totale sudditanza culturale di Meloni alla sinistra globalista.

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Ricordiamo che la Lega ha cento parlamentari. Quasi la metà di quelli di FdI. Ormai i voti non contano più, ora contano i seggi.




2 pensieri su “Salvini al Viminale: altrimenti sarà il governo delle ONG”

  1. ” ALTRIMENTI SARÀ IL GOVERNO DELLE ONG”… lo sarà assolutamente lo stesso, e i primi a saperlo siete voi.

I commenti sono chiusi.