Stupro Garbatella, si cerca maniaco africano a caccia di donne italiane

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Non un gesto isolato ed estemporaneo ma l’applicazione di un metodo consolidato in precedenti episodi. È la pista che si fa largo nelle indagini per la violenza sessuale ai danni di una donna di 44 anni due sere fa in via Valignano alla Garbatella. L’aggressore, insomma, potrebbe essere un maniaco seriale già segnalato in passato.

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L’ipotesi ha preso corpo riesaminando la dinamica dei fatti come li ha raccontati la vittima ed incrociandole con le ferite da lei riportate. Il primo colpo sferratole dall’uomo con carnagione olivastra, età apparente tra i 30 e i 40 anni, alto , magro e un giubbino rosso è stato un pugno allo sterno mentre lei era in procinto di entrare in auto. Un colpo così forte da incrinarne due costole e che avrebbe, secondo chi si è trovato a dover esaminare episodi analoghi, lo scopo di levare subito fiato alla vittima, inficiandone la capacità di urlare e difendersi. La donna è stata poi spinta in auto dove per oltre dieci minuti ha provato a difendersi dall’uomo che le era addosso e provava a denudarla. Solo l’arrivo delle due amiche con cui era a cena in un ristorante poco distante ha fatto desistere il violentatore, che è fuggito a piedi.

Il racconto della vittima è ora decisivo per un altro aspetto delle indagini, la ricostruzione di un suo identikit il più somigliante possibile al vero volto dell’aggressore. La 44enne è ancora sotto choc, la concitazione e la poca luce in auto non le hanno sicuramente consentito di fissare bene i tratti somatici dello stupratore ma in questi casi anche un dettaglio può rivelarsi fondamentale: una cicatrice, un tatuaggio, un particolare taglio degli occhi o la forma del naso. «Mi picchiava e mi insultava dicendomi di tutto, voleva anche i miei soldi, non riuscivo a respingerlo», ha ripetuto la donna in lacrime nel suo letto di ospedale. Anche i soccorritori (alcuni passanti e il ristoratore che aveva prestato l’ombrello alla donna) sono stati già ascoltati, fornendo ognuno una sua «foto» dell’uomo, straniero ma che parlava italiano, per come è rimasta loro impressa.

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Ma le indagini si concentrano anche sugli accertamenti scientifici condotti all’interno e all’esterno dell’abitacolo dove si è consumata la violenza. Impronte, tracce di dna salivare, capelli che permettano di ricostruire il codice genetico dell’uomo potrebbero trovare riscontri nel data base della polizia. Anche i vestiti della vittima e altri frammenti o piccoli oggetti vengono esaminati in queste ore. Non si esclude che in prima battuta l’uomo fosse lì per rubare nelle auto, ma poi complice la poca gente in strada a causa della pioggia che cadeva alle 23.30 di venerdì, abbia cambiato i suoi piani, sapendo però esattamente cosa fare.

Gli investigatori del commissariato Colombo e della Squadra mobile, coordinati dal pm Stefano Pizza, hanno già esaminato i filmati delle videocamere di sicurezza (un tabaccaio, una scuola, un market), che non inquadrano il punto dove l’auto era parcheggiata ma potrebbero aver ripreso l’uomo mentre si avvicina o allontana. Per questo il perimetro preso in considerazione per questi accertamenti è stato ampliato. Una di queste telecamere, in particolare, avrebbe già fornito importanti riscontri.




Un pensiero su “Stupro Garbatella, si cerca maniaco africano a caccia di donne italiane”

  1. Non capisco perchè costui non rivolga le sue attenzioni a quei cessi intrombabili che sono le operatrici delle Cooperative sociali (del PD); queste (assistenti sociali, educatrici, psicologhe, ecc) sarebbero lusingate di essere oggetto del desiderio di un extracomunitario. Sarebbero orgogliose se potessero andare a passeggio con lui al fianco, poi lui potrebbe fare i propri comodi senza molestare altre donne in giro.
    Vallo a capire? Vabbeh, è un extracomunitario!

I commenti sono chiusi.