Donna stuprata da africano a Roma: per le femminazi è colpa degli italiani

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Sono le stesse invasate con problemi di autostima che manifestarono, allo stesso modo, quando un branco di richiedenti asilo africani stuprarono a morte la povera Desiree: insomma, un’umanità senza vergogna che cerca solo un palco dove esibire le proprie miserie.

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[…] non ci stanno che passi il messaggio per cui la colpa sarebbe del degrado. Le femministe del collettivo “Una volta per tutte” hanno dato vita a un’assemblea pubblica in piazza Biffi per dire che non hanno paura di attraversare le strade del loro quartiere, Garbatella appunto, e che il vero problema è la violenza di genere. In ogni sua forma.

Quella disgraziata è stata violentata in auto mentre rientrava a casa da un nordafricano, ma la colpa è la ‘violenza di genere’.

Un centinaio di persone si sono incontrate, hanno voluto dire la loro: “Siamo arrabbiate ma felici di essere qui”, interviene Nadia Bagni, una delle organizzatrici. “Una delle parole che appartiene al nostro collettivo è sorellanza, dobbiamo essere pronte a reagire ed essere qui stasera è fondamentale non solo per questo quartiere ma per tutte le donne. Il fatto che le donne denuncino, parlino, deve diventare sempre più forte. Le donne devono camminare libere, non devono avere paura e le mamme dei figli maschi devono trasmettere il rispetto per tutti e soprattutto per le donne”.

Gli interventi si susseguono: “Anche i padri devono insegnarglielo”, aggiunge una signora.

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“La maggior parte di noi ha subito una molestia sessuale – commenta Michela Cicculli, presidente della commissione capitolina Pari opportunità che è cresciuta a Garbatella -. Tutti i luoghi devono essere sicuri, anche su un autobus affollato in pieno giorno succede che ti infilino una mano dove non dovrebbero. Il problema vero è che i corpi delle donne sono visti troppo spesso come degli oggetti, ma insieme continueremo a camminare per le strade, perché insieme non abbiamo paura”.

Interviene anche una donna trans: Leila, dell’associazione Libellula, racconta di come “sessant’anni fa le persone trans venivano prese a sassate in questo quartiere. Noi non possiamo essere indifferenti a nessun tipo di violenza. Noi siamo qui, femministe e transfemministe, saremo sempre in piazza per combattere l’indifferenza e la violenza di genere”.

Gente che andrebbe internata in grandi parchi divertimento. Insieme alle ‘donne trans’, così i giornalisti per bene definiscono gli uomini che si vestono da donna. E che sono uno dei motivi del degrado che poi porta agli stupri.

La parte più bella della micromanifestazione è stata quando un tipico romanaccio passato di lì ha detto, in modo dissacrante, “ma chi ve se stupra a voi..”.

Sintesi perfetta.




5 pensieri su “Donna stuprata da africano a Roma: per le femminazi è colpa degli italiani”

  1. Gente che andrebbe internata in grandi parchi divertimento. Insieme alle ‘donne trans’, e negraglia a farsi trombare i culi rotti e state tranquilli che la negraglia trombano anche le Racchie.

  2. Se Basaglia si fosse fatto i cazzi sua, non saremmo a questo punto.
    Non esiste scaricare sulla società i problemi mentali di gente confusa su cio che Dio gli ha assegnato alla nascita e cretine di merda che o sono 35-40 imbolsite che non riescono più a trovare un uomo per scopare che o diventano lesbiche o scopano con negri e marocchini e diventano acide con i maschi italiani
    Il terzo settore deve essere riadattato per rendere funzionale l’internamento di questi soggetti dannosi per la società previa rieducazione.

    1. Concordo tranne per il fatto che andrebbero lobotomizzate per il nostro ed il loro bene, sono inerieducabili

    2. Hai detto bene.
      Sono pericolose represse.
      Tempo fa di proposito una di queste fece lo scherzo a mia sorella fingendo di metterla sotto.
      Mia sorella è troppo educata e se ne andata facendo finta di nulla.

I commenti sono chiusi.