Sbarcano e occupano villetta: “Ora è nostra”, vietato espellerli perché minori e richiedenti asilo

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Hanno occupato abusivamente per giorni una villetta a schiera, per la disperazione dei legittimi proprietari. E dopo lo sgombero avvenuto solo nelle scorse ore e non senza difficoltà, nessuno degli occupanti sarà espulso nonostante il mancato possesso dei permessi di soggiorno. Protagonisti della vicenda sono tre giovani originari della Tunisia (due dei quali non ancora diciottenni) tutti risultati irregolari sul territorio nazionale e denunciati per invasione di edifici. I fatti si sono svolti a Tirrenia, una frazione del Comune di Pisa situata sul litorale della Toscana.

In base a quanto riportato dai media locali, i titolari dell’immobile si sono accorti nelle scorse settimane della presenza di tre persone all’interno dei locali, che vi si erano introdotte con l’intenzione di sistemarvisi in via definitiva non avendo alcun posto in cui stare. Un’azione condotta senza stipulare alcun accordo o contratto d’affitto con la proprietà, che ha invano tentato di convincere a più riprese gli extracomunitari a desistere dal loro intento. In alcuni casi i nordafricani avrebbero anzi dato in escandescenze, asserendo di avere tutto il diritto di vivere lì e proferendo insulti e minacce verso i padroni di casa. Questi ultimi si sono quindi trovati nella situazione di non poter più disporre dello stabile per soggiornarvi o affittarlo e si sono più volte rivolti alla polizia municipale della città toscana, chiedendo un intervento risolutivo.

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E l’operazione si è concretizzata a seguito di una serie di sopralluoghi effettuati dagli stessi vigili urbani, al termine del quale gli agenti del Nosu e i colleghi del distaccamento Litorale (con il supporto dell’unità cinofila) hanno fatto irruzione liberando il fabbricato. I tre magrebini si trovavano in quel momento al piano superiore, dove avevano allestito una sorta di accampamento di fortuna con materassi gettati sul pavimento. I ragazzi sono quindi stati condotti in centrale per gli accertamenti di rito e le operazioni hanno fatto emergere la particolarità delle loro situazioni: intanto, tutti e tre erano clandestini. Nei confronti del maggiorenne gravava inoltre un precedente provvedimento di espulsione ed era stato di recente accompagnato al Cpr di Roma.

Non è però mai stato rimpatriato, perché nel frattempo ha inoltrato domanda di protezione internazionale. Ed proprio lo stato d’avanzamento della pratica in questione, ancora in fase di valutazione presso il Ministero, ad impedirne il rimpatrio. In attesa dell’esito della richiesta è pertanto stato rimesso in libertà, mentre i due minorenni sono stati affidati a una comunità di accoglienza per minori non accompagnati.

Ecco cosa succede senza i decreti sicurezza abrogati dal governo M5s-Pd.




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