Immigrati: “spacciamo perché altrimenti ci annoiamo” – VIDEO

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Cosa fanno i profughi tutto il giorno? Spacciano. Ce lo spiega questo reportage di qualche tempo fa registrato a Milano:

Lui si chiama Mohamed, ha 20 anni, viene dal Senegal. È richiedente asilo, ospite in un centro d’accoglienza di Firenze. Adesso è qui, a pochi passi dalla fermata della tramvia Arcipressi. Spaccia droga.

Prima spacciava nel parco delle Cascine, ma dopo gli ultimi blitz, preferisce vendere lungo le fermate del tram. Offre marijuana, hashish, perfino cocaina. Dice che è roba buona, non la tiene in tasca, ha paura dei controlli.

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«Vado a prenderla a casa, torno subito». Poi sparisce. Ritorna pochi minuti dopo, correndo, sudato fradicio, ansimante. «Ecco, tieni, è buona, 10 euro».

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Mohamed è sbarcato a Lampedusa due anni fa, adesso si guadagna da vivere spacciando lungo le fermate della tramvia, a Firenze. «Non ho altra scelta», si giustifica lui. «Cos’altro potrei fare? Sono in attesa della risposta alla domanda d’asilo da quasi due anni, nel centro d’accoglienza non facciamo niente. Rischio di impazzire. Pochissime lezioni d’italiano, nessun corso di formazione professionale, è impossibile trovare lavoro, però ho bisogno di soldi da mandare a casa, alla mia famiglia».

Povero Mohamed, lui “non ha altra scelta”, senza spacciare si annoia. Le poche lezioni di italiano lo costringono a spacciare: non fa una piega, vero?

Abbiamo importato masse di spacciatori e prostitute nigeriani. La loro mafia ringrazia sentitamente le ong, che magari anche finanzia attraverso prestanome, chi lo sa. Intanto, Mohamed spaccia morte alle fermate. E come lui altre migliaia in tutta Italia.