Soumahoro fuori dal Parlamento: leader milizie afroislamiche sconfitto in seggio sicuro

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Gli elettori del PD non votano l’africano.

Erano collegi sicuri, invece non ce l’hanno fatta i due immigrati del Pd Aboubakar Soumahoro e Ouidad Bakkali, candidati all’uninominale della Camera, rispettivamente a Modena e Ravenna. Anche se Ouidad Bakkali rientrerà con il proporzionale.

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A Modena il leader delle milizie afroislamiche, che sperava di portare in Parlamento le istanze dei clandestini e degli abusivi in quota Sinistra Italiana (“Vale la pena di sognare”, il suo messaggio sui social al momento del voto) si è fermato al 36% dei consensi, per un totale di 91.826 voti, mentre la sua avversaria, Daniela Dondi di Fratelli d’Italia si è piazzata prima col 37,4% delle preferenze, pari a 95.475 voti. In un collegio che doveva essere certo per la sinistra: evidentemente anche gli elettori Pd hanno un limite nel votare ‘negri’.

A Modena città in realtà la preferenza è andata in modo più marcato a Soumahoro, ma negli altri principali comuni (Sassuolo e Formigine in primis) il risultato della destra è stato molto più netto, consegnando l’elezione a Daniela Dondi, avvocata civilista.

Ancora più stretto il margine di esclusione di Ouidad Bakkali, 36enne presidente del consiglio comunale di Ravenna – che aveva guidato in Emilia-Romagna la truppa dei volontari di Enrico Letta quest’estate – che si è vista soffiare il seggio da Alice Bonguerrieri, per 49 voti.

La Bonguerrieri, avvocato di Fratelli d’Italia, ne ha presi 75.596 contro i 75.547 della Bakkali:

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