Ad uscire sconfitto dalle urne non è Salvini, ma la linea dei Governatori del nord e di Giorgetti, quelli che volevano l’appoggio a Draghi.
L’errore di Salvini, reso insicuro dall’errore del Papeete, è stato non averli mandati affanculo come probabilmente avrebbe voluto.
Zaia e Giorgetti dovrebbero lasciare la vita politica. Con l’ossessione anti-nazionale e anti-populista di entrare nel governo Draghi su mandato dei sedicenti ‘imprenditori del nord’, hanno fatto crollare la Lega dal 34 a meno del 10 per cento.
Salvini, dopo l’errore di far cadere il governo Conte, quando faceva il bello e il cattivo tempo, sottovalutando il trasformismo di Renzi e Di Maio, è stato poi costretto obtorto collo ad entrare nel governo Draghi dai maggiorenti del partito. Una scelta suicidi: tutti i voti persi dalla Lega sono, fortunatamente, stati travasati in FdI.
L’errore è stato evidente. C’è solo una cosa da dire: il sacrificio della Lega è valso il non avere permesso l’approvazione dello ius soli in questa legislatura.
Ora Salvini ha una sola speranza: andare al Viminale e sparare ai barconi.
analisi seria e giusta!
chissa come piangono i vari tpi , post , fuffinton , lastampia , repubblica, agi , adnkronos etc etc tonnellate di maalox da quelle parti…
Sasa’ Selfini maritato in Verdini se rivuole il mio voto dovra sputare e piangere sangue…