Il piano del PD se vince elezioni: mezzo milione di islamici trasformati in italiani

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A Bologna, il PD:

Bologna, il Pd premia le baby gang con la cittadinanza italiana

Se potessero farlo, realmente e a livello nazionale, sarebbe un dramma. Una vera e propria regolarizzazione dell’invasione in corso. Gli stupratori di piazza Duomo? Tutti ‘italiani’. Anche quelli che già non lo sono.

Abbiamo infatti un’emergenza in corso: gli immigrati che stanno diventando italiani.

La legge italiana attuale sulla Cittadinanza è uno ius soli a scoppio ritardato. Abbiamo poco tempo prima che ci scoppi in faccia e terroristi ‘umanitari’ come il senegalese dello scuolabus spuntino come funghi.

Ci ostiniamo a pensare che il problema siano i clandestini. Sono, ovviamente, un problema. Ma ‘il’ problema è l’immigrazione in sé: a nessuno interesserà tra qualche decina di anni, se ad averci sostituito saranno clandestini o regolari. Certo, al momento cambia se a sostituirti è qualcuno che ti sgozza o qualcuno che sforna cinque figli, ma a lungo termine, l’effetto è lo stesso. La tua identità scompare.

Per questo si deve uscire assolutamente dall’idea falsa e dannosa che l’immigrazione sia soltanto un grave problema di ordine pubblico: lo è, ma è più profondo il danno che può fare ad una società. Le cose rubate si ricomprano, i feriti si curano. Ma quando le civiltà scompaiono, non tornano più.

Ovviamente, la nostra scomparsa sarebbe accelerata dallo ius soli.

La legge sullo ius culturae, cioè lo ius soli mascherato, che il Pd vuole approvare in tempo per le prossime elezioni, con l’ormai chiaro tentativo di limitare la sconfitta svendendo la nostra cittadinanza, segnerebbe la fine dell’Italia.

Secondo una elaborazione della Fondazione Leone Moressa, con lo ius soli (che ora chiamano ‘ius culturae’) che ha in testa il PD, si regalerebbe la cittadinanza italiana ad oltre 900mila figli di immigrati, circa l’80% dei minori stranieri residenti in Italia. A questi si aggiungerebbero oltre 58mila potenziali beneficiari ogni anno, visto che con i ricongiungimenti familiari ogni anno imbarchiamo oltre 200mila afroislamici. Una catastrofe.

E sempre secondo lo studio, tra i nuovi “italiani” di carta sarebbe record di bambini con genitori romeni, albanesi o marocchini, ovvero le tre comunità più numerose in Italia. E poi cinesi, filippini, indiani, moldavi, ucraini, pachistani e tunisini. La crème che riempie le pagine della cronaca nera.

Di tutti questi il 38,4% sarebbe musulmano.

Ma questo sarebbe solo l’inizio. Tra sbarchi, considerando i nuovi nati e i già ‘italiani’, di questo passo avremo 7 milioni di ‘italiani’ islamici entro 10 anni. Ben oltre il 10% della popolazione. Un altro 10% sarà comunque non italiano. Nel giro di pochi decenni, l’Italia sarebbe, con lo Ius Soli, un paese islamico. E questo, senza contare l’effetto ‘attrazione’ che avrà una legge simile.

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Gli islamici residenti in Italia contano sul Pd e sul M5s. Il sistema elettorale proporzionale combinato alla legge sullo Ius Culturae (ius soli mascherato), aprirebbe infatti le porte del Parlamento al Partito Islamico.

Lo sbarramento non sarebbe un problema, visto che un movimento islamico potrebbe contare su una base elettorale che, con l’estensione della cittadinanza raggiungerebbe, prima delle prossime elezioni, quasi i 2 milioni di voti. Cosa che, tra l’altro, avverrà anche con l’attuale legge, ma entro il 2030.

Per questo l’urgenza dovrebbe essere abrogare i ricongiungimenti familiari e tornare allo ius sanguinis. Invece, Pd-M5s vogliono accelerare questa transizione verso l’islam al governo. Del resto loro lo sanno:

Immigrato: “Dopo Ius Soli comanderemo noi, voi italiani dovrete adeguarvi” – VIDEO

Quando l’approvazione dello ius soli sembrava vicina, questo aveva galvanizzato i musulmani in Italia, che sui social network già esultavano.

E se è vero che secondo un recente sondaggio gli islamici voterebbero in netta maggioranza Pd e altre frattaglie della ex sinistra, questo è solo in attesa di un loro partito. Il passo successivo sarà diventare decisivi per la formazione di governi, e appoggiare, magari da esterni, quelli del Pd, imponendo sempre più immigrazione islamica, moschee e Sharia.

A sponsorizzare questa transizione demografica c’è il Qatar attraverso la Qatar Charity Foundation: veicolo per l’islamizzazione dell’Europa e dell’Italia. Ufficialmente, questa fondazione raccoglie soldi per progetti benefici di vario genere: costruzione di scuole, progetti per la salute, lotta alla fame, orfanotrofi e costruzione di moschee. Soprattutto costruzione di moschee, il resto è copertura.

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E’ stata inserita da Israele nella black list delle associazioni che sostengono integralismo e terroristi dal 2011, e più volte è stata associata al finanziamento di gruppi islamici operanti in diverse parti del mondo. Ad esempio, Foreign Policy, testata sempre attenta alle vicende internazionali, nel 2013 portava alcune prove per sostenere i legami tra la Qatar Charity e il terrorismo islamico.

Il Qatar usa le sue fondazioni ‘umanitarie’ per penetrare in Italia. Fare proselitismo e islamizzare la società. Quello che fanno gli americani con USAID ad esempio in Ucraina, infettare la società e americanizzarla; lo fa la Qatar Charity Foundation per il governo qatariota.

Dietro assistenza sociale, attività religiosa, istruzione si nasconde un tentativo di egemonizzare gli immigrati e poi scagliarli contro gli autoctoni.

La Qatar Charity Foundation è attiva ovunque governi il PD. Ha, ad esempio, pagato i lavori per la moschea di Colle val d’Elsa, in Toscana e per quella di Ravenna.

Il Qatar ha rilevato anche l’ex clinica del San Raffaele a Olbia, con un investimento di 1,2 miliardi di euro. Bastone e carota. Così si comprano i corrotti e i deboli.

Molto attiva anche la Lega musulmana mondiale, organizzazione islamica con sede a La Mecca e controllata dall’Arabia Saudita. Attraverso il segretario Mohammad Al Issa, ex ministro del regno wahabita spiegà al Corriere della sera come il regno avesse intenzione di comprarsi i politici italiani: “Rifugi, aiuti, soldi, quello che volete. Siamo pronti a mettere molti soldi, un supporto diretto al governo italiano sull’immigrazione. Ma – si lamentava lo scorso anno – non siamo riusciti a dirlo al vostro nuovo ministro degli Esteri. Dieci giorni fa dai nostri uffici romani – raccontava Al Issa del primo governo Conte – abbiamo chiesto con una nota diplomatica un incontro per me col vostro ministro degli Esteri. Ma ci hanno detto che il ministro non era disponibile e potevo vedere un suo vice. Ognuno è benvenuto per me a livello amichevole, ma il protocollo della Lega musulmana non mi permette di incontrare un livello più basso in via ufficiale. E io sto ripartendo per Riyad”. Qualcosa ci dice che l’attuale ministro lo incontrerà.

“Noi – minacciava Al Issa – abbiamo una proposta per l’Italia, sull’integrazione; bisogna capire il background di queste persone, abbiamo studi, informazioni. E possiamo lavorare insieme. L’Italia soffre più degli altri Paesi. Noi vogliamo supportare a 360 gradi il vostro governo, abbiamo un’organizzazione mondiale per farlo e soldi da offrirvi. Denaro che esce direttamente dai fondi della Lega musulmana mondiale. I musulmani – aggiunge – sono fieri di stare in Italia. Sentiamo la responsabilità di partecipare a questa impresa”.

Sulle moschee: “Bisognerebbe costruirne di più”. Detto da chi vieta la costruzione di chiese e proibisce addirittura di riunirsi a pregare Gesù in casa propria è tragicomico.

L’Islam è una forma di sottomissione. E’ sottomissione e invasione. E agisce per via demografica, attraverso l’immigrazione e la sostituzione etnica: non certo per proselitismo.

A quel punto, ai patrioti, come insegnano tutte le rivoluzioni, non resterebbe che la rivolta armata per la liberazione.

Il dovere di ogni patriota è impedire l’approvazione dello ius soli con ogni mezzo. Il mezzo più semplice, ora, è andare a votare il 25 settembre.

Votare in massa è l’unica speranza di tornare allo ius sanguinis. Perché il sangue è l’unica cosa che conta.

Anche i padri della Patria erano dei ‘razzisti’. O forse, più semplicemente, sono quelli oggi abusivamente al governo ad essere dei pervertiti, che sovvertono la natura per piegarla ai propri loschi interessi elettorali. Creare un nuovo elettorato.

Perché i patrioti del Risorgimento sapevano che doveva essere fatta l’Italia, ma che gli Italiani la pre-esistevano in quanto popolo, etnia. Fatta di sangue e cultura. Da secoli. Dall’epoca di Augusto. Il luogo dove erano nati li aveva plasmati, nei millenni. Non sei medico solo perché nasci in ospedale.

Per Mazzini, vale una concezione della nazione imperniata su di “una appartenenza ascrittiva (oggettiva, che prescinde dalla scelta del singolo individuo); l’essenza biologica che connota l’appartenenza ad una stessa comunità (la medesima fisionomia); i caratteri culturali (la lingua) e naturali (il suolo) che le sono propri”. Con termini moderni: sangue, lingua e terra fanno una nazionale. Non il casuale luogo dove nasci.

E non è solo Mazzini.

Da Manzoni (“una [l’Italia] d’arme, di lingua, d’altare /Di memorie, di sangue e di cor”), a Gioberti (“v’ha bensì un’Italia e una stirpe italiana congiunta di sangue, di religione, di lingua scritta ed illustre”) fino a Francesco De Sanctis (“saremo una nazione di ventisei milioni di uomini, una di lingua, di religione, di memorie, di coltura, d’ingegno e di tipo”) e Cavour (“una [l’Italia] la rendono la stirpe, la lingua, la religione, le memorie degli strazi sopportati e le speranze dell’intiero riscatto”).

Terra. Sangue. Cultura. Sono elementi inscindibili. L’idea che li sottende non è negoziabile. Non è mutabile per legge.

Quando si discusse in parlamento le norme sulla cittadinanza, un altro patriota, Stanislao Mancini disse: “l’uomo nasce membro di una famiglia, e la nazione essendo un aggregato di famiglie, egli è cittadino di quella nazione a cui appartengono il padre suo, la sua famiglia. Il luogo dove si nasce, quello dove si ha domicilio o dimora, non hanno valore né significato. E sia lode al novello Codice, il quale ha reso omaggio a questo grande principio pronunciando essere italiano chi nasce, in qualunque luogo, da padre italiano, cioè di famiglia italiana”.

Perché ‘chi sei’ non dipende da una tua scelta. E’ una realtà oggettiva. Esattamente come l’essere maschio o femmina. Anche questo concetto sotto l’attacco dell’entropia moderna. Perché vogliono l’uomo senza identità. Il suddito perfetto.

Lo ius soli è la morte della Patria, la negazione della nostra Identità e un insulto alla memoria di chi ha lottato per la libertà e l’indipendenza dell’Italia.
 Cavour parla inequivocabilmente di STIRPE... (così come Gioberti parlava di Stirpe e Sangue)… e anche di RELIGIONE (Cristiana)
Questo come promemoria per gli islamofili (tra i più accaniti sostenitori dello IUS SOLI) e per coloro che negano le Radici Cristiane dell’Italia.
(Ovviamente con “radici cristiane” non mi riferisco alla melassa globalista post-marxista bergogliana).
Al confronto di quel Senato di Patrioti e galantuomini il “senato” abusivo di oggi è una grottesca parodia.
Oggi, Cavour e Mazzini sarebbero i primi a guidare la rivolta dei cittadini e a chiedere l’immediato scioglimento di un parlamento abusivo, nemico della patria e asservito allo Straniero.

Come scritto, già l’attuale legge è però un grave danno. Irreparabile se non torniamo allo ius sanguinis entro una decina di anni. Dobbiamo fare presto e abrogare la famigerata legge votata dal Parlamento tangentaro nel ’91 insieme ad altre leggi liberticide con l’intento di fermare la rivoluzione patriottica che poi venne dirottata da Forza Italia come, l’ultima volta, è stata dirottata dai grillini.

Non serve fare altro, al prossimo governo sovranista, se davvero crede nel futuro dell’Italia e non pensa che gli italiani vadano sostituiti con gli immigrati ‘regolari’ diventati tali con le sanatorie: ius sanguinis integrale. L’ordine naturale delle cose.




5 pensieri su “Il piano del PD se vince elezioni: mezzo milione di islamici trasformati in italiani”

  1. Abbiamo avuto due governi di centrodestra, di cui la Lega ha fatto parte. Ebbene, la “destra” che abbiamo in Italia ha dimostrato di non essere conservatrice sul piano culturale, bensì nel senso che mantiene intatte tutte le porcherie fatte la sinistra, come la legge sulla cittadinanza del 1992 che di fatto è un mezzo ius soli e ha regalato la cittadinanza a oltre 1 milione di allogeni oggi conteggiati come “italiani”, e la Turco-Napolitano del 1998 che introduceva il Decreto Flussi che privilegiava 16 paesi extracomunitari, di cui 8 africani, e i ricongiungimenti familiari.

    Ergo, sarà sempre così, perchè a prescindere da chi vince le elezioni è sempre la sinistra di fatto a governare. E di marxismo culturale francofortista ne è impregnata anche la “destra”.

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