PUTIN, IL DISCORSO CHE OGNI LEADER DOVREBBE FARE 😍

Vox
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“Combatteremo per la nostra Patria, per la nostra terra, l’unica che abbiamo, per la nostra libertà, indipendenza e sovranità, per la nostra cultura e tradizioni. Le difenderemo e le proteggeremo in nome dei nostri antenati e dei nostri discendenti, per il bene della Russia, della sua grande storia e del suo grande futuro”. Lo ha detto Vladimir Putin, secondo quanto riporta la Tass, in occasione dell’anniversario della fondazione dello Stato russo.

Trovateci un leader così, che fa un discorso così, e moriamo in suo nome. Anche perché la nostra è una storia più grande della loro. Ci manca un leader che la difenda e la proietti nel futuro.

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Tornando all’Ucraina: questa non è una guerra per un pezzo di terra, è una guerra per il futuro. Se vince la Russia, vince la normalità. Se vincono gli americani, vince il partito dei deviati. Tutti i patrioti devono stare con la Russia: non ci sono gay pride in Russia, non ci sono adozioni gay, non ci sono africani agli angoli delle strade che stuprano le donne.

La ‘libertà’ che la NATO vi dice di difendere, è la libertà delle minoranze perverse di dominarvi.




12 pensieri su “PUTIN, IL DISCORSO CHE OGNI LEADER DOVREBBE FARE 😍”

  1. russiaintranslation.com/2020/10/24/africani-in-russia-un-breve-excursus-storico/

    Purtroppo non è del tutto vero che non ci sono ne(g)ri in Russia. È assurdo, non c’è un posto del mondo che si salvi. Troppa merda.

      1. Il video è a dir poco disgustoso. A quanto pare anche ai maschi russi piace farsi umiliare dai ne(g)ri. No ma mi sa che non salva nessuno. Tutti froci e a 90 gradi coi ne(g)ri sono diventati. Non è possibile così. È uno schifo che grida vendetta agli occhi di Dio.

        1. La differenza è che li si contano 15 mila neri in tutta la Russia, e ora dopo la guerra sono pure diminuiti, e chi ci vuole andare non ci entra in Russia senza averne diritto. Mentre ne abbiamo in Italia oltre 1 milione, li manteniamo e loro si riproducono, e ne arrivano anche altri, capito qual’e la differenza?

          1. Indubbiamente il fattore quantitativo ha una sua rilevanza. Però a prescindere dalla loro consistenza numerica, la sola presenza è un problema. Hanno sempre la testa lì, nella passera bianca, perché sono dei luridi razzisti che si divertono a recarci un affronto.

    1. Werner, purtroppo sì, penso che si salvi solo l’Islanda. Forse anche la Danimarca ha ancora speranze, e la Russia se affronta la situazione in modo meno “democratico” del nostro. Poi ovviamente c’è la Cina, per ovvi motivi, ma non ci vivrei. Idem in Giappone.
      In Sardegna pure ne vedo pochissimi, ma basta andare a Cagliari (dove tutto sommato trovano qualcosa da scroccare) per ritrovarsi in una normale città italiana piena di risorse.
      Per il resto, puoi viaggiare dall’estremo sud fino alle isolette del nord senza vederne nemmeno uno.
      Ed è una bella sensazione.

      1. Ci sono negri anche in Cina, a Shanghai e a Guangzhou

        ://it.wikipedia.org/wiki/Africani_di_Guangzhou

        ://youtu.be/yvS6GmO0jis

        ://youtu.be/YGJSDpqkO8U

        E tanti bei meticci

        ://en.wikipedia.org/wiki/Africans_in_Guangzhou

        Sono stati registrati molti matrimoni tra africani e cinesi a Guangzhou, con quasi tutti i matrimoni tra uomini africani e donne cinesi. I visti matrimoniali cinesi non consentono legalmente al coniuge di lavorare. Molti matrimoni hanno problemi di stabilità a causa delle difficoltà nel mantenere i visti. La maggior parte dei cinesi che vivono e sposano africani a Guangzhou, per esempio, provengono dalle province rurali più povere di Sichuan , Hunan, Hubei . A partire dal 2010/2014, i cinesi rurali che sposano africani e stranieri possono avere numerosi o più figli rispetto ai cittadini cinesi medi.

        ://youtu.be/MBik6MZxExs

I commenti sono chiusi.