Il bimbo di otto anni morto dopo essere stato preso a bastonate dal patrigno africano, il 27 gennaio 2019, a Cardito, in provincia di Napoli.
Oggi, davanti alla Corte di Assise di Appello di Napoli hanno discusso gli avvocati Clara Niola, Francesco Cappiello e Pietro Rossi. Rispettivamente legali della parte civile Cam Telefono Azzurro e Akira, e dei due imputati, Valentina Casa e Tony Essobti Badre. La madre che aveva portato nella vita di Giuseppe la bestia africana.
L’avvocato Pietro Rossi ha incentrato la sua arringa basandosi sui risultati della perizia disposta dai giudici. Secondo la quale, se soccorso in tempo, Giuseppe si sarebbe potuto anche salvare. Secondo il suo legale, proprio per questo motivo Badre non può essere più considerato colpevole di omicidio volontario, come da sentenza di primo grado. Ma di avere provocato il decesso del piccolo Giuseppe attraverso una condotta preterintenzionale. Condotta che si è concretizzata con i violenti colpi inferti con le mani, i piedi e anche con un bastone. “Possiamo noi considerare l’imputato colpevole di omicidio volontario?“, ha chiesto ai giudici l’avvocato Rossi. “Una volta appurato che le cause del decesso sono non direttamente collegabili alle sue azioni ma dalla conseguenza di una omissione derivata dal comportamento della mamma?”.
Come è possibile che si discuta? L’ha preso a bastonate ed è morto: omicidio volontario. E la madre a morte con l’africano: è sua la colpa.
Del resto è quello che i politici del Pd fanno da anni: portano in casa nostra gli immigrati che poi uccidono, stuprano e spacciano.
L’avvocato di Valentina Casa ha invitato invece i giudici a visionare, prima di prendere qualsiasi decisione, il video registrato durante l’incidente probatorio della sorellina di Giuseppe. Durante il quale la piccola conferma la versione dei fatti resa dalla madre: “La bambina, lì, con un pupazzetto – ha detto Cappiello – mima il gesto compiuto dall’africano di neutralizzare (spingendola), l’intento di Valentina di frapporsi tra la violenza del compagno e i suoi bambini”.
Non doveva portare in casa la bestia.
IMMIGRATO AMMAZZA BIMBI ITALIANI A BASTONATE: “Spettacolo orrore”
I bambini sono stati brutalmente picchiati perchè avrebbero svegliato il compagno africano della madre. Cappiello ha anche invitato i giudici a tenere conto delle condizioni psicologiche di Valentina e anche del tentativo – questo, sì, riuscito – di salvare la sua figlia più piccola dalle violenze del compagno. La prima a discutere è stata l’avvocato Clara Niola. La quale ha brevemente ripercorso quanto accaduto la mattina di quella tragica domenica di fine gennaio. Durante la quale Giuseppe, insieme con la sorellina, venne selvaggiamente picchiato da Badre davanti agli occhi della madre. Violenze scattate perchè li riteneva colpevoli di averlo svegliato con le loro grida e di avere rotto l’asse di un letto mentre giocavano.
Niola ha descritto, in sequenza e con dovizia di particolari, i colpi inferti dall’africano, sia a Giuseppe sia alla sorellina. Mimando la fase che, a suo parere, ha espresso il momento di maggiore violenza nei confronti del bambino. L’avvocato Niola ha voluto anche sottolineare il comportamento omissivo tenuto da Valentina Casa. La quale, ha detto il legale: “non ha fatto nulla impedire al compagno di picchiare il bambino“. Non solo. Dopo quella che Niola definisce ‘la mattanza’, Valentina “in maniera lucida, si prodiga per rimuovere le tracce di sangue dal pavimento. Nasconde gli stracci insanguinati, ripone gli spezzoni del bastone di legno nel ripostiglio. Dove sistema anche i frammenti delle doghe del letto“. “Infine“, dice ancora l’avvocato di Cam Telefono Azzurro e dell’associazione Akira, “chiama, in forte ritardo, il 118 a cui chiede un intervento ma per un incidente stradale mai avvenuto, di cui erano stati vittima i suoi due figli“.
A morte. Entrambi. L’Italia deve ripristinare la pena di morte per reati come questi quando il colpevole è oltre ogni dubbio individuato.
Finché avremo giudici ed avvocati che trovano scuse ai comportamenti bestiali, questo è il risultato. Altro non aggiungo, ma solo compassione per una madre, se si può definire così, che non sapeva quel che faceva, portandosi in casa un animale del genere.
Merda di un lurido mussulmano, allah maiale impalato!Ti devono squoiare e farti mangiare la tua pellaccia di africano, poi finirti a bastonate!!!