Branco di 15 immigrati islamici assalta carabinieri: ragazzino lascia la sua città per paura di loro

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Baby gang di immigrati come i boss della mafia nigeriana: «Spaccia per noi o muori»

I figli degli immigrati sono la più grande minaccia al nostro futuro. I ricongiungimenti familiari devono essere abrogati il giorno dopo l’entrata in carica del nuovo governo. Insieme alla famigerata Legge Zampa che impone l’accoglienza dei minori anche se stuprano.

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Una vera è propria gang, composta da ragazzi tra i 15 e i 19 anni, originari di Kosovo, Moldavia, Albania, Bosnia, e anche da due cittadini italiani e due aquilani, alcuni dei quali ospiti di centri di accoglienza e altri arrivati in Italia coi ricongiungimenti familiari, con un leader riconosciuto e temuto, un 19enne kosovaro. Una gang unita dallo scopo “dello smercio di stupefacenti e dell’uso della violenza come mezzo di affermazione, di conquista dell’egemonia necessaria a farsi rispettare e a far rispettare il pagamento degli stupefacenti ceduti a credito”, e che tra il gennaio 2021 a questa estate si è resa protagonista di atti persecutori, violenze, estorsioni, risse che hanno destato allarme e inquietanti interrogativi.

Sono questi i contorni, non solo penali, ma anche sociali della clamorosa operazione scattata ieri mattina da parte del personale del Nor del Comando Provinciale dei Carabinieri di L’Aquila e della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, che ha portato a 13 misure cautelari, 6 custodie in carcere e 7 collocamenti in comunità, disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, su richiesta della Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale per i Minorenni. Oltre 30 indagati minorenni e neomaggiorenni.

A finire in carcere carcere A.D., il leader dell’organizzazione, kosovaro di appena 19 anni, minorenne all’epoca di molti dei reati contestati. Già coinvolto in episodi di lesioni e percosse, proveniente da un contesto familiare difficile, visto che il padre è agli arresti domiciliari per associazione finalizzata allo spaccio.

Gli altri arrestati sono D.B., 19 anni, K.O, 19 anni, G.L., 18 anni, C.F., 17 anni, A.P., 18 anni.

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Altri sette, di 16 ai 18 anni, sono stati invece collocati in comunità.

Gli arrestati sono assistiti dagli avvocati Francesco Valentini, Mauro Ceci, Giulio Agnelli, Chiara Camponeschi.

L’indagine, culminata con l’operazione di ieri, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni che si è avvalsa del contributo di Carabinieri e Polizia di Stato. Gli organi di polizia giudiziaria hanno operato in stretta sinergia mediante il compimento di attività tradizionali, nonché di complesse attività di intercettazione e videoriprese, che hanno consentito di far luce su uno spaccato estremamente allarmante e di ostacolare un percorso criminale in evoluzione.

I soggetti raggiunti da ordinanze cautelari, sono accusati di aver promosso attività dirette a creare forme di predominio su altri coetanei, di controllo di porzioni di aree urbane, di smercio professionale di sostanze stupefacenti in zone sensibili, in prossimità di scuole, di scontro con altri gruppi antagonisti di minori, verificatisi in diverse zone centrali del capoluogo.

Luoghi d’elezione per lo spaccio il polo scolastico di Colle Sapone, i vicoli del centro storico, i locali della movida, il terminal di Collemaggio.

Un minore vittima delle minacce della baby gang ha dovuto lasciare la città con i famigliari, con crisi compulsive e attacchi di panico.

Tra gli episodi registrati, lo scorso luglio, un’aggressione ad una pattuglia dei carabinieri da parte di circa 15 ragazzi, e nei mesi precedenti decine di giovani coinvolti in diverse risse e aggressioni, anche a colpi di bottiglie, nei luoghi di maggior concentrazione di persone.

Accertati casi di intimidazioni commissionate a chi non pagava la droga, o era inviso all’organizzazione per altre ragioni. Ad essere spacciate piccole dosi hashish o marijuana, ma anche cocaina, anche se in misura minore. Più di un minorenne finito nel giro è stato ricoverato dopo le percosse della gang con ferite anche di una certa gravità e in un caso con un trauma cranico.




7 pensieri su “Branco di 15 immigrati islamici assalta carabinieri: ragazzino lascia la sua città per paura di loro”

  1. Caronte, gli americani diedero gran soldi alla mafia x essere agevolati nell’invasione a sud.
    Partigiani?BANDITI!

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