Ospedale bruciato dall’immigrato, parlano le vittime: “Poteva ucciderci tutti”

Vox
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A raccontare gli attimi di terrore vissuti la scorsa notte, è Sonia A., donna abitante a Ventimiglia che si trovava in ospedale nel momento in cui è scoppiato l’incendio appiccato dall’immigrato che gode della protezione della privacy da parte della magistratura locale.

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«Ore 23,45 … pensi che stanotte dormi e l’indomani ti svegli in maniera tranquilla sapendo di essere comunque in ospedale e il percorso da fare…ma NO…boom – scrive la donna – A un certo punto un boato. Un fumo nero e il respiro non passava più … ho capito la gravità della situazione… faccia contro cuscino bagnato (non so nemmeno io come ho fatto dato che non posso girarmi con una caviglia rotta). Una delle fantastiche “risorse” che e era ricoverato nel mio reparto di Ortopedia decide di mettere fuoco con l’accendino all’ossigeno e tutto il reparto salta per aria compresi noi pazienti. Il risultato… siamo mal ridotti tutti in pronto per i gas tossici respirati.. quelli che ho visto.. non sono sicura ci siano anche dei morti…. Ma ringraziando Dio io sono qui a scriverlo … Mi sono salvata».