Immigrati che uccidono poliziotti liberi perché matti

Vox
Condividi!

Ancora una volta la legge viene applicata solo contro gli italiani. Un immigrato fa strage di poliziotti, dopo anni di spaccio e violenze, ma è ‘incapace di intendere’: però è stato capace di uccidere.

Un “folle non imputabile e quindi non punibile”, che ha impiegato 27 secondi per uccidere i poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego e tre minuti e mezzo per tentare di fuggire sparando contro altri agenti nell’atrio della Questura e in strada, prima che un poliziotto della Mobile riuscisse a colpirlo all’inguine.

Sono le motivazioni della sentenza di assoluzione di Alejandro Augusto Stephan Meran, pronunciata il 6 maggio scorso, scritta dai giudici della Corte di Assise Enzo Truncellito e Camillo Poilucci in 42 pagine, e pubblicata questa mattina dal quotidiano Il Piccolo.

Vox

Solo un folle insomma, secondo i giudici, poteva uccidere il 4 ottobre 2019 due poliziotti in Questura, come spiegato nelle condizioni psichiatriche di Meran, che “erano al momento del fatto talmente gravi e pervasive da escluderne in toto l’imputabilità”.
L’assassino è ancora detenuto in carcere a Verona, sottolinea Il Piccolo, dove sta scontando una detenzione «illegittima», come fa notare il suo legale, l’avvocato Paolo Bevilacqua, visto che la sentenza indicava il trasferimento in una Rems.

La sua giusta collocazione è al cimitero. Fuori dall’Italia.

E poi, non vi pare strana la percentuale di ‘matti’ tra gli assassini migranti? Perché coi canoni italiani, e un QI medio di 100 punti, questi, che mediamente hanno un QI di 60, sono per le nostre misurazioni tutti ritardati. E allora non dovrebbero entrare in Italia.




Un pensiero su “Immigrati che uccidono poliziotti liberi perché matti”

  1. È più folle il demente che ha emesso questa sentenza, quindi se da domani ne ammazza ancora, lui ha il permesso del giudice. Se la destra vincerà altra cosetta da fare sarà applicare la responsabilità civile e penale verso quei giudici che emettono sentenze come sopra.

I commenti sono chiusi.