Si mette nel letto dell’immigrato e poi si lamenta perché la stupra

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In una società patriarcale le ragazze non si ubriacano e si mettono a dormire nello stesso letto di uno sconosciuto. Gli stupri sono figli dell’immigrazione e di una società senza morale che li accoglie.

Lui è uno stupratore, ma lei se l’è cercata. O non si può dire?

Dalla festa in casa all’orrore il passo è stato sin troppo breve: a farne le spese una ragazza di 20 anni che ha denunciato una violenza sessuale subita da un 30enne, avvenuta all’interno di un’abitazione vicino alla stazione ferroviaria, dove i due giovani erano ospiti di un’amica comune che gli aveva messo a disposizione alcune stanze della sua abitazione. Vicenda ora al vaglio dei carabinieri: dopo aver raccolto la denuncia della giovane (una turista di nazionalità spagnola) sono andati nell’appartamento dove si sarebbe consumata la violenza, sequestrando le lenzuola dalla camera da letto e un paio di slip. ElementI sui quali saranno svolti gli accertamenti del caso. L’episodio risale ad alcuni giorni fa: quella sera nell’appartamento la 20enne spagnola, la padrona di casa e il 30enne avevano bevuto un bel po’, fino a quando la ragazza si è addormentata. Provata dall’alcol, sia era sdraiata nel letto matrimoniale dove già stava riposando il giovane (un 30enne di origini albanesi con alle spalle alcuni precedenti per furto e già imputato in alcuni processi).

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E in questo frangente sarebbe avvenuta la violenza: ai carabinieri la ragazza ha raccontato di essere stata stuprata mentre stava ancora dormendo, di essersi svegliata proprio a causa dell’aggressione, senza più alcun vestito addosso. Era sì ubriaca ma si è accorta perfettamente di quanto accaduto, di cui ha poi chiesto conto al 30enne (che conosceva a malapena) chiedengli un successivo incontro chiarificatore in un bar del centro. Poi è andata a bussare alla porta dei carabinieri per raccontare quanto accaduto quella sera: ha ammesso di aver bevuto fino a ubriacarsi, così come di essersi sdraiata nel letto al fianco del 30enne. Un gesto che dal punto di vista penale però non cambia le responsabilità dell’uomo, mancando del tutto il ‘chiaro consenso’ della ragazza che in quel momento era priva di sensi in quanto stordita dall’alcol. I carabinieri oltre agli oggetti dall’appartamento, hanno anche acquisito telefonate ed sms scambiati dai due nelle ore successive all’episodio denunciato dalla ragazza. Per fare piena luce sull’accaduto sarà ascoltata anche la proprietaria dell’abitazione. Il sospettato della violenza è difeso dall’avvocato Davide Bonanni.

“Violentata dall’immigrato dopo la festa in casa dell’amica”




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