Numeri mai visti nelle ultime 24 ore a Lampedusa sul fronte sbarchi. Un’emergenza che continua ad andare avanti incessantemente con approdi che si susseguono ora dopo ora.
Frantumato il precedente record di 36 sbarchi in 24 ore a Lampedusa: nelle ultime ore sono stati 50 gli eventi sull’isola. Hotspot in ginocchio.

La cronaca del giornale locale:
Ore 14:30. Altri tre sbarchi, per un totale di 45 tunisini, si sono registrati a Lampedusa dove, dalla mezzanotte, gli approdi salgono a dieci. Sui primi due barchini, salpati da Djerba e Boughrara, in Tunisia, c’erano 14 migranti su ognuno. Sul terzo erano in 17, fra cui sette minori.
Ore 10:35. Sono 1.517 – dopo che ieri è stato battuto il record di numeri di approdi – gli ospiti dell’hotspot di Lampedusa che, in realtà, potrebbe ospitare solo 350 persone. E fino a giovedì scorso, quando gli approdi erano fermi a causa del mare mosso e del forte vento, nella struttura vi erano 340 ospiti.
Per stamani, con il traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle, è previsto, su disposizione della Prefettura di Agrigento, il trasferimento di 250 migranti. Prefettura e forze dell’ordine sono consapevoli del fatto che bisogna fare in fretta per alleggerire la già sovraffollata struttura visto che è stato battuto il record di sbarchi: dai 39 in un’unica giornata si è passati a 50 di ieri.Ore 9:30. Sono 191 i migranti che, con 7 imbarcazioni, sono sbarcati fra la notte e l’alba a Lampedusa. Fra questi, anche 50 della Ong Nadir che è stata autorizzata ad attraccare, poco dopo mezzanotte, al porto commerciale dell’isola. Poche ore prima, dalla Nadir c’era stata un’evacuazione medica, fatta con la motovedetta della Capitaneria, che aveva permesso di sbarcare, e portare al Poliambulatorio, 4 uomini, 3 donne e un minore che stavano male.
Durante la notte, le motovedette di Guardia costiera e Fiamme gialle hanno soccorso prima 22 bengalesi ed eritrei, 46 (fra cui 8 donne e 23 minori) libici, 17 (fra cui una donna e 2 minori) marocchini, 36 (fra cui 11 donne) persone scappate da Gambia, Mali, Camerun e Costa d’Avorio e altri 13 tunisini. Un barchino di 4 metri, con 7 tunisini, fra cui 2 donne e 2 minori, è riuscito invece ad arrivare direttamente in porto e il gruppetto è stato fermato dai carabinieri.
Ieri, in 24 ore, sull’isola si sono registrati 49 sbarchi con un totale di 1.136 clandestini. Li contano, non li fermano.
Non è un caso che in una delle spiagge dove sbarcano i clandestini sia pieno di merda. Divieto temporaneo di balneazione, a decorrere dal 25 agosto e fino al 10 settembre, nelle acque antistanti a Cala Pisana. Che ritrovate sempre nelle cronache degli sbarchi. L’ordinanza è stata firmata dal sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo che l’Asp di Palermo ha comunicato il superamento dei valori limite dei parametri biologici relativi agli Enterococchi intestinali.
Nei giorni scorsi, sull’isola si erano registrati tanti casi di febbri e problemi intestinali, vomito e diarrea, fra turisti ed isolani. L’Asp di Palermo aveva fatto dei campionamenti di acqua di mare e dalle condotte idriche e aveva avviato gli esami batteriologici.
I leghisti al governo non dicono nulla?
Il governo non c’è più.Quando arriverà quello nuovo sarà un altro paio di maniche.
Voglio proprio vedere cosa cambia…
”Con questa speranza, furono mandati diversi funzionari incaricati di trasportare su veicoli quell’orda selvaggia. Le autorità s’impegnarono con somma cura perché non rimanesse indietro nessuno di quelli che avrebbero distrutto lo Stato Romano, neppure se fosse stato in preda a morbi mortali.
Quindi, ottenuto il permesso di attraversare il Danubio e di abitare le zone della Tracia, per concessione dell’imperatore [Valente], venivano trasportati in schiere oltre il fiume giorno e notte su navi, zattere e tronchi d’albero scavati. […]
Così, grazie allo zelo tempestoso e all’insistenza di alcuni personaggi, penetrava la rovina nello Stato Romano. Fuor di dubbio non è né oscuro né incerto che i funzionari maledetti, incaricati di trasferire al di qua del fiume la massa dei barbari, tentarono spesso di calcolarne il numero, ma dovettero rinunciarvi per l’impossibilità, secondo le parole del sommo poeta [Vergilio, Georgiche, 105-6] :
«Chi lo volesse sapere, vorrà pure del deserto libico / conoscere quanti granelli di sabbia sono sospinti da Zeffiro».”
Ammiano Marcellino, Storie, libro XXXI, capitolo 4, paragrafi 5, 6.