Pensionati aiutano immigrati e loro li rapinano: «Pistola alla tempia, li imploravo»

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«Ho guardato quel rapinatore negli occhi, gli ho indicato mia moglie a terra e gli ho detto: “Ma tu ce l’hai una mamma? Cosa diresti se la vedessi in quello stato?”. A quel punto mi ha tolto la pistola dalla tempia, ci hanno preso le fedi e qualche catenina e sono scappati». Paolo Piotto, 83 anni, farmacista, è sconvolto. Quattro uomini con addosso il passamontagnahanno picchiato, rapinato e sequestrato lui e la moglie nella sua casa nel quartiere Armistizio a Padova, giovedì sera. Paolo ha alcune costole fratturate, lussazioni e ferite ai polsi, sua moglie Annita Girotto, 79 anni, già sofferente per gravi patologie, ha il volto tumefatto. Sopra l’abitazione dei due, vive la colf, che non ha sentito niente. «Temevo che mi sparassero ma quando ho visto mia moglie a terra, con due di loro sopra che la picchiavano tentando di coprirle il volto con delle coperte perché non urlasse, ho pensato solo a difendere lei», spiega Piotto.

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Giovedì sera lui e la moglie erano in casa, stava per piovere e l’anziano è uscito per chiudere i battenti. A quel punto è stato sorpreso da uno dei rapinatori, che l’ha trascinato a terra intimandogli di farlo entrare assieme ai complici che evidentemente erano già in giardino. I quattro hanno immobilizzato Paolo e gettato a terra la donna. Con una violenza inaudita, in due le si sono buttati sopra per impedire che urlasse. «Quando ho visto che le facevano del male non sono riuscito a trattenermi – spiega il farmacista – mi sono alzato da terra con tutta la forza che avevo e li ho mandati via di lì. A quel punto hanno iniziato a picchiarmi, hanno preso uno spago dello stendibiancheria e mi hanno legato le mani in modo che non potessi muovere le braccia. Volevano i soldi ma gli ho spiegato che io soldi non ne ho: siamo entrambi pensionati. La mia povera Annita era a terra, ferita e spaventata, hanno dato un calcio anche alla nostra cagnolina che continuava ad abbaiare, allora ho fatto appello alla loro umanità».

Tutto questo è accaduto tra la e 21.30 e le 22, mentre al piano di sopra la colf di famiglia dormiva: anche a causa del forte temporale, non ha sentito alcun rumore sospetto. «Li ho visti scappare e sono salito da lei. Quando mi ha visto è sbiancata, mi ha liberato, abbiamo chiamato il 112 e mi ha aiutato a sollevare mia moglie da terra. Poi è arrivata la polizia e siamo stati portati in ospedale». L’83enne è tornato nel pomeriggio in questura a Padova per formalizzare la denuncia ed è stata sentita anche la colf.

Il pensionato, che ha lavorato come ricercatore farmaceutico, è anche a capo con la moglie (ex insegnante di tedesco) di una associazione umanitaria. «Con la mia onlus abbiamo lavorato in Romania e Moldavia, riconosco quelle lingue e quegli accenti, i miei aggressori provengono da uno di quei due Paesi. Erano tutti giovanissimi, avranno avuto poco più che vent’anni».

Anziani picchiati e rapinati in casa: «Pistola alla tempia, li imploravo»