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Salman Rushdie, a tentare di sgozzarlo l’islamico Hadi Matar
Pugnalato almeno due volte mentre stava tenendo una lettura al Chautauqua County Education Center nello Stato di New York, Salman Rushdie, il famoso scrittore anglo indiano che, dal 1986 è braccato dalla fatwa lanciata contro di lui dal leader supremo iraniano, l’ayatollah Khomeini, è stato operato d’urgenza e dalla notte scorsa è attaccato ad un respiratore, non riesce a parlare e, secondo il suo agente, Andrew Wylie, potrebbe perdere un occhio.
“Salman probabilmente perderà un occhio, i nervi del braccio sono stati recisi e il suo fegato è stato danneggiato – ha detto Wylie al New York Times. – Le notizie non sono buone”.
E’ nato 24 anni in California, ma recentemente si è trasferito in New Jersey, Hadi Matar l’uomo di 24 anni che ieri ha pugnalato, ferendolo gravemente, lo scrittore Salman Rushdie. Secondo quanto reso noto dalla polizia, è residente a Fariview ma gli agenti che l’hanno arrestato lo hanno trovato in possesso di una patente falsa del New Jersey.
Stando alle prime analisi dei suoi account sui social media, Matar appare un simpatizzante dei gruppi sciiti estremisti e dei Guardiani della rivoluzione islamica, riferiscono fonti investigative a Nbcnews. Anche se non vi sono ancora prove di un legame direttore con i pasdaran, dai social media emerge la figura di un loro entusiasta sostenitore. Inoltre nel suo cellulare, gli inquirenti avrebbero trovato delle foto di Qassem Solemani, lo storico comandante a capo delle operazioni più segrete dei Guardiani della Rivoluzione, ucciso in un raid americani a Baghdad nel 2020.
Il 75enne scrittore diventò famoso in tutto il mondo con il suo libro “I figli della mezzanotte” nel 1981. Ma per il suo libro successivo “I versetti satanici” fu condannato a morte una ‘fatwa” del leader supremo iraniano, l’ayatollah Khomeini, pronunciata il 14 febbraio 1986, con cui l’Iran offriva anche 3 milioni di ricompensa a chi l’avesse assassinato.
La patente falsa in possesso di Matar – che viene descritto da fonti non ufficiali come di origine libanese – è intestata a Hassan Mughniyah, secondo alcuni un riferimento a Imad Mughniyah, comandante di Hezbollah ucciso nel 2008.
Non capisco però, ieri dicevano che era stato colpito al collo. Leggo che i nervi del braccio sono stati recisi, e indubbiamente tutti i nervi, partono dalla colonna vertebrale fino agli arti, quindi può essere, ma cosa c’entra l’occhio? E il fegato?
Se così fosse, minimo i colpi a segno, e profondi, dovrebbero essere tre.