Marouane Satte, segretario afroislamico del PD distrugge memoriale vittime italiane: è odio razziale

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Non sono servite indagini accurate della Polizia Locale per individuare l’autore del brutto gesto che ha sfregiato l’opera realizzata a Mirandola dagli scout Agesci di Mirandola e agli studenti delle scuole Montanari in piazza Costituente, un piccolo memoriale per le vittime del sisma installato in occasione delle celebrazioni del decennale. Nella piccola comunità il volto del vandalo è stato immediatamente riconosciuto e ciò ha creato ulteriore scandalo:

Il segretario africano del PD distrugge il memoriale alle vittime italiane – VIDEO

L’autore del gesto è infatti il Segretario dei Giovani Democratici della Bassa modenese, Marouane Satte. Un comportamento facilmente spiegabile con l’odio razziale nei confronti degli italiani che pervade le comunità degli invasori afroislamici che, ora, si stanno impadronendo del Pd.

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Immaginateli nelle forze dell’ordine e nell’esercito, dove invece che vandalizzare un monumento potrebbero usare lo stesso odio in altro modo.

A fare il suo nome era stato il consigliere e deputato leghista Guglielmo Golinelli: “Lo sfregio ai danni dell’opera alla memoria delle vittime del sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012 a Mirandola, è di una gravità senza precedenti. Non solo per la totale assenza di senso civico, bensì per l’enorme mancanza di rispetto nei confronti di chi ha perso la vita in una simile tragedia. Se poi fossero confermate le indiscrezioni secondo le quali l’autore del gesto vandalico sarebbe Marouan Satte, saremmo di fronte a un episodio di un peso politico non indifferente”.

Era la verità.

Se un italiano avesse distrutto uno dei vari bizzarri monumenti ‘al migrante’ sarebbe già indagato per odio razziale.




2 pensieri su “Marouane Satte, segretario afroislamico del PD distrugge memoriale vittime italiane: è odio razziale”

  1. Quando la cittadinanza è solo un mero dettaglio burocratico e non collegato al fattore etnico, queste sono le conseguenze.

I commenti sono chiusi.