La UE vieta all’Italia di espellere africano violento: “Devono mantenerlo italiani”

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La Ue obbliga l’Italia a mantenere, anche economicamente, sul suo territorio gli immigrati che si sono resi responsabili di “reati e atti violenti”.

Lo ha stabilito la famigerata Corte di giustizia europea, con sede in Lussemburgo e infiltrata da magistrati sorosiani, a seguito di una controversia aperta da un immigrato senegalese, che era stato espulso dal piano di accoglienza con provvedimento della prefettura di Firenze. Il prefetto ha agito a seguito di una violenta aggressione perpetrata dall’uomo ai danni di un addetto ferroviario, che gli stava impedendo di salire a bordo del mezzo perché sprovvisto di biglietto.

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In parallelo alla denuncia e al procedimento penale, che tuttora resta aperto a carico del senegalese, lo stesso immigrato impugnò l’atto della prefettura al Tar della Toscana, che gli dette ragione. Ma a quel punto, davanti a una sentenza evidentemente ingiusta, a fare ricorso fu l’Avvocatura dello Stato, che si rivolse al Consiglio di Stato. Quest’ultima, per prendere una decisione, ha dovuto chiedere un parere alla corte di Giustizia dell’Unione europea, che lo scorso 1 agosto si è espressa stabilendo che revocare il piano – che comporta l’erogazione di vitto, alloggio, sussidio per le spese giornaliere e vestiario – a un migrante, pur se sia stato autore di atti violenti e gravi, costituisce in ogni caso una lesione della sua dignità.

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La corte di Giustizia ha stabilito che la revoca dell’accoglienza “costituisce sempre una sanzione sproporzionata, perché lesiva della dignità umana”. La decisione dei giudici europei si basa sulla direttiva sui migranti numero 33 del 2013 per la quale “gli Stati membri dell’Unione assicurano in qualsiasi circostanza l’accesso all’assistenza sanitaria e garantiscono un tenore di vita dignitoso per tutti i richiedenti”. Nella sua decisione, quindi, la corte di Giustizia dichiara che la legge italiana, col decreto Accoglienza del 2015, “è in contrasto con la normativa europea perché tra le sanzioni per i migranti violenti comprende, appunto, la possibilità di revoca delle condizioni materiali di accoglienza”. Il migrante che ne rimane colpito, quindi, senza alloggio, cibo, vestiti e sussidio privandolo di un “tenore di vita dignitoso”. Pertanto, per la corte di Giustizia europea, l’Italia dovrà continuare a farsi carico anche dei soggetti che sono un evidente pericolo per la sicurezza pubblica. Oltre il danno, la beffa per il nostro Paese o, per dirla ancora in un altro modo, gli italiani ricoprono sempre il ruolo dei “cornuti e mazziati”.

Ma la Meloni è europeista e atlantista. Quindi non può essere una vera patriota. Nessun patriota potrebbe anche solo immaginare che un tribunale italiano debba chiedere ad un organo sovranazionale il permesso di liberarsi di un fottuto scroccone africano.

Il problema è a monte: ad un senegalese non dovrebbe neanche essere permesso di chiedere asilo. Dovrebbe finire sul primo aereo appena sbarcato. Il prossimo governo lo potrà fare se voterete bene.




5 pensieri su “La UE vieta all’Italia di espellere africano violento: “Devono mantenerlo italiani””

  1. E allora siccome coi barconi può arrivare chiunque, si risolva il problema alla radice: tutti respinti anche con la forza.

  2. Se voterete bene.

    Cioè?!?!?!? Volete una volta per tutte dire chi votereste voi, invece di rimanere sul vago e sputare ormai slogan vuoti e dipingere paesaggi che non esistono?

    Capisco la propaganda, ma qui state raggiungendo livelli inenarrabili.

    NON ci sarà nessun governo sovranista perché NON ci sono sovranisti. Almeno tra i partiti che la gente voterà in massa. Concedo il beneficio del dubbio ad alcuni nuovi, ma la Lega, se è quella alla quale vi riferite in maniera codarda senza citarla apertamente, è sovranista più o meno quanto Soros.

    Lo sapete che nel programma del CDX si parla di controllo capillare della salute personale e pubblica, vero? E come ammettete voi non c’è menzione di rimpatri ecc.

    Redazione, tirate fuori le palle ed esponetevi invece di insinuare nella sicurezza della plausibile negazione.

I commenti sono chiusi.