Refurtiva è nel campo rom ma polizia non interviene: “Nei campi rom non possiamo entrare”

Vox
Condividi!

Rom che svaligiano automobili in sosta impossessandosi di dispositivi dotati di rilevamento satellitare (MacBook, cellulari o orologi), i legittimi proprietari riescono a localizzare il maltolto all’interno del campo nomadi… ma la polizia non interviene per «questioni di ordine pubblico».

VERIFICA LA NOTIZIA

In pratica, i campi nomadi sono entità extraterritoriali fuori dal controllo dello Stato italiano. Il prossimo governo deve rastrellarli e rimandare gli zingari da dove sono arrivati.

Il primo episodio riguardava il furto subito dal romano Luca Ioli, a cui i rom avevano svaligiato l’auto sottraendo uno zaino in cui era contenuto un Apple Watch. «L’orologio era acceso e attraverso il Gps sono riuscito a localizzarlo nel campo rom di via Candoni, alla Magliana. Arrivato lì ho subito individuato la volante della polizia alla quale ho mostrato il telefono con la localizzazione attiva. I due agenti però mi hanno spiegato che quello è un campo rom di difficile gestione e mi hanno detto di stare attento e di non addentrami. Anzi mi hanno chiesto di far suonare l’orologio e loro avrebbero provato a rintracciarlo». I poliziotti si sarebbero introdotti nella prima parte del campo ma non potendo perquisire tutti i container avrebbero comunicato al ragazzo di non poter fare nient’altro.

Vox

L’ultimo furto in ordine di tempo riguarda tre turisti americani in vacanza nell’Urbe. Parcheggiata l’auto sul Lungotevere Cenci, hanno avuto l’infelice — quanto ingenua — idea di lasciare tutti gli effetti personali di valore (tre zaini, due MacBook, documenti e borsette) all’interno del veicolo e di andarsene. Tre ore dopo, verso mezzogiorno, ritrovano l’auto con i finestrini sfondati: i rom hanno ripulito l’abitacolo. Anche in questo caso i derubati attivano il rilevamento satellitare dei dispositivi sottratti che, come per Luca Ioli, porta dritti al campo nomadi di via Candoni, alla Magliana.

Una vasta area — quasi 15mila metri quadri di terreno incolto — all’interno della quale è ubicato un campo rom. Una baraccopoli formata da un centinaio di container-baracche fatiscenti sprofondata nel degrado, nella sporcizia e nella quali vivono, o sopravvivono, circa 800 persone, di cui 200 minorenni. A quel punto i tre allertano le forze dell’ordine. Ma la risposta è sempre la stessa: «Ci hanno detto che purtroppo non sono potuti entrare nel campo per motivi di ordine pubblico».

I tre hanno sporto formale denuncia, ma non si sono fermati a quello. Statunitensi di origine ebraica, si sono rivolti a Chabad, un’organizzazione ebraica mondiale. «Quando ci hanno contattato abbiamo cercato di aiutarli — spiega il rabbino Menachem Lazar — Non è la prima volta che capitano episodi del genere. È terribile che le forze dell’ordine non abbiano avuto modo di aiutarli. Si sapeva benissimo dove fosse la merce rubata ma nessuno è potuto entrare lì. Episodi del genere rovinano la sicurezza della città. La lotta alla microcriminalità dovrebbe essere una delle priorità per Roma».




3 pensieri su “Refurtiva è nel campo rom ma polizia non interviene: “Nei campi rom non possiamo entrare””

  1. non servono maghi per capire
    che tutta la giustizia e’ una barzelletta, quando non una presa per il cullo

    Come siamo potuti arrivare fino qui?
    Colpa di quella marea di imbecilli, che lo hanno permesso
    e che hanno mandato al potere la peggiore feccia umana?

    Sono gli idioti il vero nemico.
    Capite che quando trovate per strada un leg hista, avete di fronte il vostro vero nemico.

  2. Buona sera,
    i rom sono la nobiltà imparentata con i reali d’ Italia, Elena, la moglie del re d’ Italia dimissionario era rom, non zingara, la polizia non può invadere un’altra giurisdizione. L’Italia al referendum: Monarchia o Repubblica scelse monarchia! Ma oggi ci chiamiamo così, mah! Almeno chiamare le cose come sono, giusto per diritto di cronaca.
    Certo nobili che rubano e frugano nelle auto, non li vorrei come parenti stretti!🤣🤣🤣

I commenti sono chiusi.