I figli delle risorse ne hanno stuprate altre due, arrivano le ronde dei genitori per fermarli

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A Genova e in Liguria i figli degli immigrati stuprano le ragazzine come hobby. Negli ultimi giorni i casi si sono moltiplicati. Ora i genitori si riuniscono in ronde, ma non chiamatele ronde.

Il problema è a monte: rastrellamenti di immigrati molesti da rimpatriare immediatamente. I figli degli immigrati devono tornare a casa dai genitori che li hanno scaricati in Italia.

La vicenda della ragazza violentata domenica sera nel vicoletto del Porticciolo di Nervi ha sconvolto tutti. E il quartiere è pronto a reagire. In che modo lo suggeriscono i papà degli adolescenti che vivono a levante: presidiando le strade e proteggendo i propri figli. «Non vogliamo le ronde – spiega Paolo, panettiere e padre che ha lanciato l’appello sui social – ma siamo stanchi delle baby gang, delle molestie, delle risse e dei danneggiamenti. Siamo pronti a filmare comportamenti inaccettabili o a intervenire nel caso ce ne fosse bisogno». Al momento sono una decina quelli che hanno risposto all’appello, ma il numero è destinato a crescere vista la rapidità delle adesioni: «Ciò che è accaduto alla sedicenne è inaccettabile. Quella ragazza è figlia di tutti noi. È figlia di un quartiere che fino a poco tempo fa era tranquillo e che ora non lo è più», aggiunge Paolo. L’intenzione dei papà è quella di scendere in strada al più presto, probabilmente prima del prossimo fine settimana.

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«Se saremo un numero sufficiente vogliamo controllare anche le spiagge, dove ci sono state le altre molestie. Non faremo gli sceriffi, ma dobbiamo difendere i nostri ragazzi», conclude il panettiere. Paolo ha fornito il suo numero di Whatsapp a chiunque voglia unirsi al gruppo di papà. Nel giro di poche ore si sono fatti avanti in tanti, in particolare gli amici che frequentano la sua stessa palestra.

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Intanto l’indagine sullo stupro di Nervi, coordinata dal sostituto procuratore Gabriella Dotto, continua. La vittima verrà sentita nei prossimi giorni. Probabilmente verrà sentito anche il fidanzato. Gli inquirenti hanno la necessità di capire come si sono svolti i fatti, soprattutto per cristallizzare i movimenti dell’aggressore. Da che momento ha cominciato a inseguire la sedicenne e in che direzione si è dileguato. La giovane ha detto di aver avuto la sensazione che qualcuno la stesse pedinando, ma di non essere riuscita a rendersene conto in tempo. Particolari che potranno scremare il numero dei filmati, ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, da analizzare. L’aggressione è avvenuta in via Oberdan, all’altezza del civico 30. L’adolescente stava camminando verso levante, quando è stata afferrata per un braccio e trascinata nel vicolo del Porticciolo. Lì, al buio, è avvenuto lo stupro, come hanno poi accertato i medici del Galliera. La giovane, nonostante lo choc, ha trovato la forza di raggiungere via Caboto e di entrare in un pub, dove il titolare e una barista le hanno prestato i primi soccorsi e hanno chiamato il 112.

L’attenzione della procura e della squadra mobile si sta concentrando in particolare sulle comunità di minori non accompagnati: i figli degli immigrati che ci mandano sul barcone. Loro:

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E stuprano ovunque. Aveva deciso di chiudersi in se stessa, di non raccontare nulla a nessuno. In un primo momento deve aver pensato che fosse meglio provare a dimenticare. Poco a poco, però, il ricordo da sfocato s’è fatto incubo: la giovane – neppure 14 anni – ha rimesso insieme i pezzi mancanti di una sera d’estate che nella sua testa doveva essere come tante altre, una sera in cui era uscita con gli amici per andare a una festa di compleanno.

È stato il fratello più grande a capire che qualcosa non andava, che qualcosa di grave doveva essere accaduto. Troppi silenzi, troppi comportamenti strani. È nata così, in queste ore, un’inchiesta su un sospetto stupro di gruppo a danno di una ragazzina che all’inizio di luglio sarebbe stata narcotizzata da due giovani – 17 e 18 anni – nelle vicinanze di un fiume, in Val di Magra, nell’estremo levante ligure, a margine di una festa.




6 pensieri su “I figli delle risorse ne hanno stuprate altre due, arrivano le ronde dei genitori per fermarli”

  1. Il Governo stanzia 200 milioni per le scuole. Quelle dell’Ucraina. E in Italia tornano le mascherine
    Il Governo stanzia 200 milioni per le scuole. Ma non per quelle italiane. Si tratta di un prestito senza interessi accordato alle scuole dell’Ucraina. Per le scuole italiane, solo un’altra dose di mascherine anti Covid e un corposissimo documento sull’areazione delle aule riassumibile in tre parole: aprite le finestre. Anche in gennaio, anche quando fa freddo. Il termine “raffreddore”, con quale comunemente si designa una malattia virale delle alte vie respiratorie, non suggerisce nulla ai cosiddetti decisori.

    1. Prestito?
      Oppure ragalo?
      Soldi che pagheranno i contribuenti.
      Mentre agli stessi ed alla relativa prole riservano una vita di merda.

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