Turista stuprata nel ristorante dell’immigrato: svenuta sul tavolo come un pezzo di carne

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Gli stupratori sono due egiziani e due albanesi. Questo l’articolo non lo dice.

“C’è un’indagine in corso ma noi siamo tranquilli, non siamo dei delinquenti ma lavoratori. Se avessi qualcosa da nascondere e mi sentissi colpevole non starei qui a parlarne. Invece ho la coscienza a posto, porto avanti il mio lavoro mettendoci la faccia, nonostante sui giornali stia leggendo di tutto”.

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E’ il titolare del ristorante teatro dello stupro di gruppo denunciato dalla turista canadese a parlare a poche ore dall’avvio di un’indagine nella quale è indagato per violenza sessuale di gruppo , insieme ad altri tre uomini. Compreso l’amico che ha girato il video choc , ora sequestrato dai carabinieri.

“So che c’è un video ma saranno i nuclei investigativi a fare le loro valutazioni – aggiunge –. Essere protagonisti di un atto così ignobile vorrebbe dire distruggere la nostra attività, il nostro ristorante”.

Impruneta, piccolo borgo alle porte di Firenze, divenuto teatro di un fattaccio di cronaca è uno di quei paesi sospesi nel tempo, ancorato alle vecchie tradizioni, dove tutti si conoscono e non succede mai niente. Perlomeno fino a qualche giorno fa, poi la bufera: la denuncia di uno stupro di gruppo consumato dentro il locale del centro. La vittima è una turista canadese di 35 anni che stava trascorrendo da sola le vacanze nella cittadina toscana.

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Stefano Biagi, il barbiere d’Impruneta, vede quello che gli altri così presto al mattino non potevano notare e diventa testimone: “Tutti i sabati in centro c’è il mercato, ed ovviamente anche quel sabato. Erano le 6 di mattina e vicino al pozzo che si trova in mezzo alla piazza, c’era una ragazza che con fare molto agitato stava parlando con gli ortolani che stavano montando il banco. Io ovviamente non sapevo chi fosse ne tantomeno cosa fosse successo.

Aveva però quell’atteggiamento concitato di chi ha subito un furto, perlomeno questa l’impressione che ho avuto. Poco dopo è stata chiamata la ragazza che lavora al bar li vicino, perché era l’unica che parlava inglese e poteva fare da traduttrice alla turista. Insieme hanno capito che la situazione era grave e cosi hanno chiamato i carabinieri. Poco dopo è arrivata anche l’ambulanza”. “E’ un fatto gravissimo – aggiunge – che ha scosso la nostra cittadina ma non solo, addirittura in questi giorni mi ha chiamato un mio cliente che era in vacanza sul Lago di Garda perché la notizia era arrivata fin lassù. Spero vivamente che presto si faccia chiarezza su quanto è successo e si possa tornare alla normalità”.

Indignato il sindaco, Alessio Calamandrei : “Impruneta non è questo, ma socialità, festa dell’uva, è la comunità che si ritrova in piazza la sera in massima tranquillità. Un fatto così grave non era mai successo e non vogliamo che succeda più. Attendiamo fiduciosi le indagini degli inquirenti, sperando che possano fare chiarezza il prima possibile”.

In paese non si parla d’altro: i ragazzi che frequentano la piazza ed i locali del centro sono scioccati dall’accaduto come Desilda Shametaj: “Io sono cresciuta ad Impruneta, è sempre stato un paesino super tranquillo, proprio per questo ho deciso di comprare casa qua insieme al mio fidanzato. Sono davvero scossa da quanto successo”. Prosegue Francesco Lacoppola: “Non pensavo che in una comunità come la nostra potesse succedere un fattaccio simile”. “Io sono una madre di famiglia – aggiunge Caterina D’Alberti – ho una figlia e sinceramente dopo questo fatto ho paura che possa succedere anche a lei”.

Cara Desilda, è grazie ai tuoi connazionali che anche i paesini stanno diventando fogne multietniche. Dovete tornare a casa vostra. E deve essere vietato per voi l’acquisto di immobili e il possesso di locali.