Non solo la famigerata Diciotti, tutte le navi militari italiane sono, di fatto, al servizio della mafia nigeriana. Visto che ne stanno trasferendo i soldati in Italia.
Il ministro degli scafisti non ha fatto in tempo a trasferire 2mila spacciatori e clandestini dall’isola alle vostre città, che già Lampedusa è di nuovo presa d’assalto.
Diciotto tunisini sono stati rintracciati stanotte a Lampedusa dai carabinieri, intervenuti a Cala Creta dopo aver raccolto una segnalazione telefonica. È stata trovata l’imbarcazione salpata da Mahadia. Uno dei 18 migranti è stato accompagnato in ambulanza al Poliambulatorio dell’isola. Chissà cosa ha.
Sanno da dove salpano e non li fermano. Basterebbe un blocco navale al limite delle acque territoriali tunisine. Oppure, almeno, basterebbe riportarli subito indietro una volta sbarcati. Ma ci sono i diritti! Ovviamente quelli degli invasori.
All’hotspot di contrada Imbriacola, dove è stato portato anche questo gruppo, vi sono al momento 615 scrocconi a fronte di 350 posti disponibili.
Intanto si è concluso il trasferimento a Pozzallo di 50 clandestini provenienti dall’hotspot di Lampedusa. Il trasferimento è stato effettuato con il pattugliatore Paolini della Guardia di finanza. Dei clandestini sbarcati alla banchina di riva, 39 sono stati inviati a Palermo, (30 uomini, 6 donne e tre minori). Si tratta di 20 ivoriani, 12 camerunensi, due provenienti dal Burkina Faso ed altrettanti dalla Tunisia oltre ad un cittadino rispettivamente di Guinea, Nigeria e Yemen. Cinque donne (3 della Costa d’Avorio e una del Camerun) sono state poi trasferite ad Agrigento mentre 6 sono rimasti all’hot spot di Pozzallo; si tratta di 5 tunisini, 4 uomini e una donna, e un uomo egiziano. Il pattugliatore Paolini ha poi fatto immediatamente ritorno a Lampedusa. Per un altro carico.
Militari al servizio degli scafisti. Tutto lo Stato italiano è al servizio dei trafficanti.
TRADITORI CAROGNE! AL MURO!